La Vena del Gesso Romagnola candidata a Patrimonio mondiale dell'Unesco 2023 | la CRONACA di RAVENNA

La Vena del Gesso Romagnola candidata a Patrimonio mondiale dell'Unesco 2023

Lori: «Le aree carsiche gessose dell’Appennino emiliano-romagnolo sono un unicum che credo meriti un riconoscimento così prestigioso»

25 gennaio 2022 - La Vena del Gesso Romagnola è uno dei sette siti scelti dal Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco come candidati italiani alla Lista del Patrimonio Mondiale per il 2023 il “Carsismo nelle Evaporiti e Grotte dell’Appennino Settentrionale”.
Le altre aree si trovano nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. Aree accomunate dalla presenza di rocce che si sono formate nel corso dei millenni in seguito all’evaporazione delle acque marine che ricoprivano queste zone e alla concomitante concentrazione dei sali minerali tra cui appunto il gesso.

“Un primo passo importante per una candidatura di grande valore ambientale, oltre che storico e culturale. Siamo orgogliosi che tra tanti, il nostro territorio sia stato scelto per rappresentare l’Italia. La conferma che le aree carsiche gessose dell’Appennino emiliano-romagnolo sono un unicum che credo meriti un riconoscimento così prestigioso come quello Unesco”.
Così l’assessora regionale alla Montagna, parchi, forestazione, programmazione territoriale e paesaggistica Barbara Lori ha commentato la notizia.

La scelta è avvenuta sulla base del Dossier presentato da parte del ministero della Transizione ecologica, dopo che la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, aveva approvato la proposta.

“La candidatura – si legge nella motivazione – si basa sul criterio VIII della Convenzione del 1972 che fa riferimento a testimonianze straordinarie dei principali periodi dell’evoluzione della terra e riguarda una zona ricca di depositi evaporitici che generano forme carsiche, particolarmente significativa per lo studio della disgregazione del supercontinente Pangea avvenuta circa 200 milioni di anni. L’intero complesso costituisce il primo e il più studiato carso evaporitico del mondo”.

Il prossimo passaggio prevede a marzo il deposito della candidatura presso il Centro del Patrimonio mondiale Unesco di Parigi. L’iter di valutazione si concluderà nell’estate del 2023 con il pronunciamento definitivo del Comitato internazionale Unesco.

nelle foto, la Grotta del Re Tiberio a Borgo Rivola e la Grotta Tanaccia a Brisighella



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