L'ora di religione a scuola per il dialogo e il confronto | la CRONACA di RAVENNA

L'ora di religione a scuola per il dialogo e il confronto

Fino a venerdì 28 gennaio le iscrizioni per avvalersi dell'insegnamento. L'invito dei responsabili dell'Ufficio scolastico diocesano

24 gennaio 2022 - C’è tempo fino al 28 gennaio, termine delle iscrizioni alle scuole pubbliche in Emilia-Romagna, per avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (Irc). Anche quest’anno, dall’Ufficio scolastico diocesano e dalla Diocesi è stato diffuso l’invito a cogliere questa opportunità, in una lettera pubblica indirizzata a studenti e a genitori dai responsabili dell’Ufficio scolastico diocesano, il direttore don Andrea Bonazzi e la vicedirettrice Simona Scala.

Nell’anno scolastico 2020/2021, la percentuale degli studenti che si sono avvalsi dell’Irc sul territorio diocesano si è attestata mediamente al 71,8%. Il dato tiene conto degli iscritti alla scuola dell’Infanzia (77,35% un punto in più dell’anno scorso), alla primaria (81,84%), alla secondaria di primo grado (76,56%), dove le percentuali sono sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi, e di quello delle superiori (51,32%) dove le percentuali sono in calo ma variano molto da istituto a istituto per diverse cause, non ultima la difficoltà della Dad in questi due anni e l’instabilità delle relazioni in classe e con il mondo della scuola in genere, così essenziali in questa età, ma soprattutto per l’ora di religione.

Come scrivono i vescovi nel consueto messaggio Cei in vista delle iscrizioni, l’insegnamento della religione cattolica è “una materia che, per sua natura, favorisce il dialogo e il confronto tra persone ed esperienze diverse”. “È proprio il difficile contesto di questo tempo di pandemia” si legge nella lettera dell’Ufficio scolastico diocesano “a suggerirci che il valore del dialogo sereno e autentico con tutti debba essere un traguardo importante da raggiungere insieme. Scegliere di avvalersi di uno spazio formativo che faccia leva su questo aspetto, nel proprio percorso scolastico o in quello dei propri figli, crediamo sia una opportunità quanto mai preziosa”.

“Da sempre le religioni hanno avuto uno stretto rapporto con l’educazione” ha detto a questo proposito Papa Francesco in occasione dell’Incontro sul Patto educativo Globale dello scorso 5 ottobre. “[Essa] ci impegna a non usare mai il nome di Dio per giustificare la violenza e l’odio verso altre tradizioni religiose, a condannare ogni forma di fanatismo e di fondamentalismo e a difendere il diritto di ciascuno a scegliere e agire secondo la propria coscienza”.

“Una solida preparazione nell’ambito religioso” concludono i responsabili dell’Ufficio diocesano “consente di apprezzare il mondo guardando oltre le apparenze, di non accontentarsi delle cose materiali puntando piuttosto a quelle spirituali, di confutare le false superstizioni escludendo ogni forma di violenza, di allenarsi al dialogo sempre rispettoso dell’altro, di formare una coscienza matura imparando a crescere tenendo conto degli altri e soprattutto dei più deboli”.


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