Scuola. Dradi: «Arrivare a fine gennaio con la Dad o prolungando le vacanze». Una classe attende il tampone dal 22 dicembre | la CRONACA di RAVENNA

Scuola. Dradi: «Arrivare a fine gennaio con la Dad o prolungando le vacanze». Una classe attende il tampone dal 22 dicembre

Il dirigente scolastico sottolinea che sono trascorse inutilmente due estati senza che il governo abbia assunto gli interventi davvero utili per prevenire la diffusione del virus. E ora è nuovamente grave emergenza

05 gennaio 2022 - Gianluca Dradi, oggi si riunisce il Consiglio dei Ministri che assumerà nuove regole per la riapertura delle scuole. Cosa si aspetta?

Mi pare di vivere nella cattiva versione del film Don’t Look Up: da un anno e mezzo c’è un grosso meteorite che si sta dirigendo contro il pianeta terra e noi ci dividiamo su microinterventi palliativi (mascherine sì o no, entro quali limiti è obbligatorio il green pass, chi è contatto stretto e chi no), totalmente insufficienti a deviare il corso del meteorite.
Sono inutilmente trascorse due estati, nelle quali la politica e l’opinione pubblica si sono cullate nell’idea che il virus fosse ormai un lontano ricordo e così facendo non sono stati assunti i provvedimenti necessari. Mi riferisco all’obbligo vaccinale per tutta la popolazione, all’obbligo di mascherine Ffp2 in tutti i luoghi chiusi e, specificamente per la scuola, alla riduzione del numero di alunni per classe e all’introduzione di sistemi di ventilazione meccanica o di depurazione dell’aria.
Poi dobbiamo avere la consapevolezza che se i paesi ricchi non si accollano il problema di distribuire vaccini nella parte povera del mondo, non usciremo mai da questo incubo perché lì continueranno a prodursi varianti del virus che noi importeremo allegramente nel giro di pochi mesi.

Mi pare di capire che è pessimista sulle decisioni che saranno prese sulla riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie

A essere sinceri le proposte, anche delle Regioni, che si sono sentite sino a ieri non mi paiono rassicuranti. Sembra che il governo, in ritardo rispetto agli interventi davvero utili per prevenire la diffusione del virus anziché rincorrerlo, si stia impiccando a un principio in astratto giusto, qual è quello della scuola in presenza, che però deve tener conto della realtà, oggi purtroppo caratterizzata da numeri spaventosi: 171.000 contagiati e 259 morti.
Già nelle due settimane prima della pausa natalizia, con numeri meno impressionanti, la didattica in presenza era a macchia di leopardo, perché il sistema di tracciamento è saltato e quindi molte classi dovevano essere poste in didattica a distanza in attesa del tampone, che non arriva mai. Per farle un esempio ho una classe che, stante le attuali regole, ho dovuto porre in Dad il 22 dicembre, in attesa del tampone, che a oggi non è ancora stato effettuato.
Nel frattempo ho già notizia di nuovi docenti e studenti positivi o in quarantena. Mi è anche giunta una richiesta di studenti di una classe quinta che vorrebbero stare in Dad perché impauriti.
Se questa è la realtà di oggi, io dico che la politica deve dimostrare saggezza e quindi pragmatismo: tutti vogliamo la didattica in presenza però oggi siamo nuovamente in grave emergenza e la didattica in presenza rischia di essere solo uno slogan.

Quindi in concreto?


In questo contesto penso che sarebbe opportuno arrivare a fine gennaio disponendo la didattica digitale per tutti e consentendo ai docenti di effettuarla da casa. Questo probabilmente consentirebbe di superare la fase di picco e nel frattempo si riuscirebbe a estendere la platea dei vaccinati e acquisire le scorte di mascherine Ffp2 da far indossare a tutti.
Se non si vuol ricorrere alla DAD, si prolunghino le vacanze con eliminazione di quelle pasquali e allungamento del termine delle lezioni di una settimana a giugno.
Insomma io penso che in questo contesto, in cui il tracciamento è sostituito con “l’auto-sorveglianza”, tornare tutti in presenza significa da un lato aumentare il numero di ammalati e dall’altro creare una situazione ingestibile di classi in presenza alternata, con docenti da sostituire in continuazione, nella confusione di regole e protocolli sanitari che cambiano ogni due settimane. Un pessimo servizio istruzione e un aggravamento della situazione pandemica.
Spero che chi esercita funzioni di governo riesca a dare una prova migliore rispetto a quanto rappresentato dal film di McKay che citavo all’inizio.


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