Elezioni. Meloni: «I ravennati abbiano il coraggio di cambiare. I primi due partiti in Italia sono di centrodestra» | la CRONACA di RAVENNA

Elezioni. Meloni: «I ravennati abbiano il coraggio di cambiare. I primi due partiti in Italia sono di centrodestra»

«Di rado ho visto una città con una discrasia così ampia tra le sue potenzialità e i suoi risultati e questo è responsabilità di chi governa e manda avanti il suo sistema di potere. Ravenna può meritare e pretendere di più»

26 settembre 2021 - «Ci auguriamo che i cittadini di Ravenna vogliano avere il coraggio di provare a cambiare, a sperimentare quello che non hanno sperimentato finora, votare qualcuno che abbia una visione, amore per la propria terra, per la propria città, per il suo futuro. Crediamo che questo si possa fare con Filippo Donati e ovviamente con Fratelli d’Italia».
Giorgia Meloni ha fatto oggi nel primo pomeriggio tappa a Ravenna, dopo il comizio in piazza Galvani a Bologna per poi dirigersi a Rimini.
“Ero a Bologna – dice Filippo Donati, il candidato sindaco di Lega, Fratelli d’Italia e Viva Ravenna. Tira una buona aria, la piazza era piena, le abbiamo chiesto di fare uno sforzo e nonostante sia lontana da casa da due settimane ha accettato di buon grado, perché crede che sia veramente possibile un cambio di direzione a Ravenna».
E Alberto Ferrero, capolista di Fratelli d’Italia, «col supporto di Giorgia sono convinto che si possa ottenere un ottimo risultato e forse anche un miracolo».

Insomma, sottolinea la leader del partito, «è stata una campagna elettorale molto breve, tra l'altro ricorderete che inizialmente si doveva votare intorno al 10 di ottobre quindi avremmo avuto una settimana in più. Ma anche stavolta la sinistra si è apparecchiata la data delle elezioni cambiandola in corsa e questo chiaramente ha ristretto i tempi, per cui cerchiamo di arrivare ovunque, ma non sempre con i tempi che vogliamo».
«Ci tenevo comunque a venire qui a Ravenna a dare il mio sostegno a Filippo Donati e alla lista di Fratelli d'Italia. Credo che questa città oggettivamente meriti di più e penso che questo lo capiscano tutti i cittadini di Ravenna che si sono affidati per una vita alla sinistra. Il problema, come dicevo anche stamattina a Bologna, è che quando si è troppo convinti di vincere comunque, a un certo punto si smette di governare e ci si limita a gestire il potere ed è quello che è accaduto anche qui».

Per Meloni, il tema principale è quello della diversa idea di sviluppo di cui è portatore il centrodestra ed elenca quelle che per il suo partito sono le opportunità mancate.
«Ravenna non riesce a investire sul turismo - dice - pur essendo sulla carta una delle città più attrattive d'Italia. Sarebbe una tappa obbligata di una delle principali direttrici del turismo italiano, eppure non riesce ad attrarre, perché è scomoda, perché non è valorizzata, perché non c'è un marketing serio fatto sulla città».
E anche sul porto si può fare molto di più. «Fratelli d'Italia chiede il ministero del mare e chiede che l'Italia riesca finalmente a valorizzare questa grandissima opportunità data dal fatto che è quasi per la sua totalità circondata dal mare. La nostra nazione è una piattaforma senza Mediterraneo, perché le merci che arrivano dall’Est preferiscono circumnavigare l’Europa, non trovando da noi infrastrutture adeguate.
Sono cose che il Pd non ha fatto e non farà neanche nei prossimi cinque anni, se verrà confermato».

«Questa è una città che obiettivamente, per quello di cui dispone, non è minimamente valorizzata. Si pensi solamente ai 700 anni della morte di Dante, mi pare che non sia stato fatto niente che fosse davvero all'altezza del personaggio, della storia, della visibilità che ha.
Questo accade perché si pensa semplicemente di dover sopravvivere, conservare, si è talmente abituati a governare da non avere più creatività e visione».

Per esempio, sul tema della sfida infrastrutturale, «che chiaramente non è solamente una competenza del sindaco, significa avere la capacità a livello nazionale e regionale di difendere delle istanze che qui evidentemente non sono state difese. Non è che la Regione Emilia-Romagna non abbia le risorse o con i soldi del PNRR non ci siano delle sfide che si possono vincere, pensiamo alla E45».

Si possono fare molte cose, «ma bisogna avere qualcuno che rappresenti la città, che lo faccia con forza nei tavoli a livello regionale e nazionale per dare a questa città la centralità che merita.
Di rado ho visto una città che avesse una discrasia così ampia tra le sue potenzialità e i suoi risultati, quindi credo che questo sia responsabilità di chi governa e manda avanti il suo sistema di potere, fa le cose che ha sempre fatto. Credo Ravenna possa meritare e pretendere di più».

A proposito del centrodestra che non condivide un unico candidato e dell’ipotesi ballottaggio, commenta «per esperienza so che nei ballottaggi, al di là delle indicazioni che poi i partiti possono dare, l'elettorato polarizza naturalmente. Cioè se alla fine ci si trova con un candidato di centrodestra e un candidato di centrosinistra, si voterà per quello di centrodestra.
Mi dispiace che non si sia trovata una soluzione condivisa, ma credo che sia assolutamente di buon senso non polemizzare tra di noi».

«Ci possono essere modelli e visioni diverse, proposte diverse, però alla fine le nostre idee sono compatibili. Il centrodestra alla fine sta insieme più per scelta che per interesse, stiamo insieme perché, per quanto i partiti siano diversi e abbiano sfumature diverse, poi sulle grandi scende fondamentali si ritrovano uniti. A differenza di 5 Stelle e Pd, che invece si detestano ma stanno insieme per impedire agli altri di vincere.
Quindi considero abbastanza naturale che poi nel secondo turno ci sia una riunificazione se non altro dell'elettorato e quindi confido che i partiti l'accompagneranno».

Sul sorpasso della Lega dice che è una materia che interessa soltanto i giornalisti, «ma non interessa me, nel senso che io volevo sorpassare il PD e l'ho fatto, volevo sorpassare i 5 Stelle e l'ho fatto.
Adesso tutti parlano di Fratelli d'Italia e Lega e nessuno nota che i primi due partiti in Italia sono due partiti di centrodestra ed è esattamente quello che mi interessa, perché io vorrei arrivare al governo della nazione con un governo che abbia una maggioranza abbastanza solida da fare le cose coraggiose di cui c'è bisogno e quindi non avrebbe molto senso che stessimo lì a tentare, io e gli altri, di travasare gli stessi voti all'interno della coalizione tra un partito all'altro».

E, quindi, il rush finale, l'indicazione sul lavoro da fare la prossima settimana. «Ci sono un sacco di elettori di sinistra delusi, perché la sinistra che raccontava di essere la forza vicina ai più fragili poi in realtà mi pare che sia molto più schierata con i grandi poteri.
C’è un elettorato 5 Stelle tragicamente deluso da un partito che ha tradito il 100% delle sue promesse. È stimato un 30% di astensionismo.
Insomma, il lavoro da fare prima di andare a rosicchiare voti dei partiti alleati ce n'è, noi stiamo facendo quel lavoro e quello mi interessa».
MVV


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