Cultura
La nave di Teodorico torna a Ravenna
Due milioni e mezzo per la sua valorizzazione e per quella del complesso monumentale ed espositivo di Classe
23 settembre 2021 - «Ho ricevuto questa mattina una telefonata importantissima dal ministro della Cultura Dario Franceschini il quale mi ha annunciato che il Governo ha stanziato 2 milioni e mezzo di euro nell'ambito dell'Accordo di valorizzazione che ha come fulcro l’area di Classe, per questo lo ringrazio di cuore», annuncia il sindaco Michele de Pascale.
«Il finanziamento comprende un intervento di riqualificazione della Basilica di Sant'Apollinare in Classe, con il rifacimento di tutti gli infissi e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione nell’area di accesso alla basilica, e la valorizzazione della cosiddetta nave di Teodorico, un progetto che era nel nostro cuore e nelle nostre speranze da diverso tempo e per quale ci siamo impegnati molto nel ricercare i fondi necessari.
L’imbarcazione rappresenta un reperto archeologico straordinario risalente all’epoca di Odoacre (435-495), fu ritrovata nel 1998 a circa otto metri di profondità in occasione degli scavi per la realizzazione del parco Teodorico. Dal 2008 è custodita nel padiglione marino del museo archeologico di Comacchio.
Grazie a queste risorse riporteremo la nave a Ravenna; il suo allestimento è previsto nell’ambito del museo Classis, il quale vedrà per l’occasione anche il completamento con le ultime due sezioni che ospiteranno tra le altre cose la Domus del Triclinio, rinvenuta negli scavi della banca Popolare, i mosaici di San Severo e mosaici non ancora musealizzati dello scavo della Domus dei Tappeti di pietra», conclude de Pascale.
Vale la pena ricordare la storia della nave dopo il ritrovamento nel novembre del 1998. Completato nel febbraio successivo lo scavo, la barca fu sistemata in modo da poter ricevere i primi interventi di conservazione nel laboratorio di Comacchio. Qui si trovava l’unico ambiente allora disponibile e attrezzato allo scopo, nel quale già si trovava una grande imbarcazione romana scoperta nel 1980 durante il drenaggio di un canale a nord-ovest del paese, e che era esposta nel “Museo della Nave Romana” là allestito. Trascorsi quasi vent’anni, il Comune di Comacchio chiese allora a Ravenna di riprendersi la barca, lasciando libero il padiglione che occupava.
© copyright la Cronaca di Ravenna
«Il finanziamento comprende un intervento di riqualificazione della Basilica di Sant'Apollinare in Classe, con il rifacimento di tutti gli infissi e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione nell’area di accesso alla basilica, e la valorizzazione della cosiddetta nave di Teodorico, un progetto che era nel nostro cuore e nelle nostre speranze da diverso tempo e per quale ci siamo impegnati molto nel ricercare i fondi necessari.
L’imbarcazione rappresenta un reperto archeologico straordinario risalente all’epoca di Odoacre (435-495), fu ritrovata nel 1998 a circa otto metri di profondità in occasione degli scavi per la realizzazione del parco Teodorico. Dal 2008 è custodita nel padiglione marino del museo archeologico di Comacchio.
Grazie a queste risorse riporteremo la nave a Ravenna; il suo allestimento è previsto nell’ambito del museo Classis, il quale vedrà per l’occasione anche il completamento con le ultime due sezioni che ospiteranno tra le altre cose la Domus del Triclinio, rinvenuta negli scavi della banca Popolare, i mosaici di San Severo e mosaici non ancora musealizzati dello scavo della Domus dei Tappeti di pietra», conclude de Pascale.
Vale la pena ricordare la storia della nave dopo il ritrovamento nel novembre del 1998. Completato nel febbraio successivo lo scavo, la barca fu sistemata in modo da poter ricevere i primi interventi di conservazione nel laboratorio di Comacchio. Qui si trovava l’unico ambiente allora disponibile e attrezzato allo scopo, nel quale già si trovava una grande imbarcazione romana scoperta nel 1980 durante il drenaggio di un canale a nord-ovest del paese, e che era esposta nel “Museo della Nave Romana” là allestito. Trascorsi quasi vent’anni, il Comune di Comacchio chiese allora a Ravenna di riprendersi la barca, lasciando libero il padiglione che occupava.
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