Lo sport popolare di Lorenzo Ferri, candidato sindaco del Partito Comunista. Dalle Spartachiadi al Superciuk di Alan Ford | la CRONACA di RAVENNA

Lo sport popolare di Lorenzo Ferri, candidato sindaco del Partito Comunista. Dalle Spartachiadi al Superciuk di Alan Ford

Le proposte: al sindaco la delega allo sport per la sua funzione politica e sociale, il denaro pubblico speso per lo sport di tutti e per tutti, i 'week end dello sport popolare', più sport nelle scuole e il ritorno dei Giochi della gioventù

11 settembre 2021 - «Lo sport popolare è uno dei punti fondamentali del programma del Partito Comunista che sostiene come candidato sindaco Lorenzo Ferri. Lo sport è per noi comunisti un bellissimo racconto dell'Italia popolare non abbrutita dal professionismo mercantile che ha ormai superato ogni limite di decenza e moralità».
Il Partito Comunista va così all'attacco di uno dei temi forti della sua campagna elettorale per le amministrative del 3 e 4 ottobre e lo fa con una clip girata in Darsena con in sottofondo le note del «rapper militante figlio del popolo Dedo, autore della colonna sonora per la nostra campagna elettorale».

«Per noi lo sport ha una grande funzione pubblica, politica e sociale. Non ci interessano i privati, i sostegni di qualsiasi genere alle squadre professioniste, perché a queste cose penseranno i privati se riterranno utile farlo. Per noi lo sport è fondamentale non solo per favorire la salute e la socialità ma, anche, per riqualificare interi quartieri».

Per questo Ferri è al nuovo centro sportivo tennis della Darsena, che sarà inaugurato fra pochi giorni, «perché lo riteniamo un fondamentale punto di aggregazione e incontro per tutto il quartiere. Ci piace sapere che dietro a tutto questo ci sia anche la Uisp un'associazione sportiva nata nel lontano 1948 per sviluppare la pratica sportiva agonistica e non agonistica proprio fra il popolo».

Oggi ogni attività sportiva «viene organizzata con il solo scopo di creare business e di vendere qualche cosa, ogni evento sportivo viene realizzato per realizzare un guadagno. Merita di ricordare che le disconosciute - dal mondo capitalista - Olimpiadi Socialiste, le Spartachiadi o le Olimpiadi del Popolo, non erano solo manifestazioni sportive alternative ma rappresentarono l'occasione per tanta gente di poter praticare dello sport, qualsiasi sport, forse per la prima volta.
Le prime Spartachiadi si svolsero a Mosca nel 1928 e vennero inaugurate il 12 agosto, lo stesso giorno in cui terminarono le Olimpiadi di Amsterdam. La kermesse olimpica vide nella capitale olandese la partecipazione di 2883 atleti di 46 nazioni. Le Spartachiadi videro la partecipazione di 7.000 atleti di 16 nazioni che vollero comunque raggiungere una Unione Sovietica allora assai isolata.
La cosa che per noi è però più importante è che, a quelle Spartachiadi, furono circa 300.000 le persone che sperimentarono cosa fosse lo sport e praticarono uno sport, in molti per la prima volta».

Il Partito Comunista nel suo programma propone che «la delega allo sport venga assegnata al sindaco, proprio per la funzione politica e sociale che ha per noi la pratica sportiva; il Comune possa intervenire per favorire le mediazioni fra privati interessati a investire nello sport professionistico cittadino, senza però mai utilizzare denaro pubblico che dovrà essere esclusivamente rivolto allo sviluppo dello sport popolare, lo sport di tutti e per tutti e non solo per le persone benestanti; gli investimenti comunali dovranno rivolgersi esclusivamente al potenziamento delle infrastrutture pubbliche per lo sport popolare, ai centri sportivi di quartiere, alle associazioni sportive (di tutti gli sport) giovanili, sempre più in difficoltà a causa delle restrizioni dovuti al Covid19; il Comune, in accordo con enti di promozione sportiva come la Uisp, dovrà organizzare almeno due fine settimana all'anno, detto 'Il weekend dello sport popolare', durante i quali i cittadini, sotto la guida di istruttori specializzati, potranno cimentarsi in ogni sport, conoscere gli sport, socializzare e divertirsi.

E ancora il potenziamento delle attività sportive nelle scuole, soprattutto per i più giovani e la reintroduzione dei 'Giochi della Gioventù' per le scuole di primo e secondo grado, in tutta la provincia».

«Un’idea ben diversa - conclude Ferri - dallo sport-business voluto dal PD e dai suoi alleati che, come il Superciuk di Alan Ford, sottraggono ai poveri per dare ai ricchi».


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