Politica
Mingozzi al Partito Comunista: "Giù le mani da Anita Garibaldi"
L'esponente del Pri: "Il suo impegno rappresenta proprio il contrario di quella che a Cuba o in Cina o in altri paesi affascina ancora il mondo comunista e, immagino, il vostro partito"
![Mingozzi al Partito Comunista: Giù le mani da Anita Garibaldi](/file/articoli/th/articoli_637637646525085533.jpg)
05 agosto 2021 - "L'impegno di Annita Garibaldi rappresenta proprio il contrario di quella che a Cuba o
in Cina o in altri paesi affascina ancora il mondo comunista e,
immagino, il vostro partito".
Così Giannantonio Mingozzi, esponente dell'Edera e cittadino onorario di Laguna città natale di Annita Garibaldi, interviene sull'annuncio del Partito Comunista di Ravenna di voler usare l'effige di Annita come simbolo della loro campagna elettorale.
"Il tentativo di guadagnare qualche spicciolo di attenzione speculando sulla storia del Risorgimento e sul patriottismo dei suoi principali protagonisti è deprecabile, afferma Mingozzi, e non basta una bandiera rossa e una conferenza stampa per accreditarsi paladini di Annita Garibaldi e del suo sacrificio per la libertà dei popoli.
In Brasile, combattendo per la Repubblica Catarinense e a Roma per la Costituzione del 9 febbraio in difesa della Repubblica Romana, Annita voleva sconfiggere ogni regime oppressivo e illiberale, la monarchia del Rio Grande o il papato che con francesi e austriaci fucilava i nostri patrioti che si battevano per gli ideali mazziniani; Annita ha combattuto fino alla morte la battaglia repubblicana in difesa dei doveri e dei diritti per la libertà di pensiero, di parola, di opinione, a sostegno di valori e principi scomodi per ogni totalitarismo che infatti incarcera o ammazza.
Per questo, conclude Mingozzi, mi domando con quale coraggio consideriate un tributo ad Annita evocare il suo nome e non invece un graffio alla storia e a una vita spesa contro ogni oppressore, contro tirannie e centralismi in due continenti e per una Repubblica di principi mazziniani, liberali e costituenti con i quali avete poco da spartire".
Nella foto: la fattoria Guiccioli con la casa di Anita
© copyright la Cronaca di Ravenna
Così Giannantonio Mingozzi, esponente dell'Edera e cittadino onorario di Laguna città natale di Annita Garibaldi, interviene sull'annuncio del Partito Comunista di Ravenna di voler usare l'effige di Annita come simbolo della loro campagna elettorale.
"Il tentativo di guadagnare qualche spicciolo di attenzione speculando sulla storia del Risorgimento e sul patriottismo dei suoi principali protagonisti è deprecabile, afferma Mingozzi, e non basta una bandiera rossa e una conferenza stampa per accreditarsi paladini di Annita Garibaldi e del suo sacrificio per la libertà dei popoli.
In Brasile, combattendo per la Repubblica Catarinense e a Roma per la Costituzione del 9 febbraio in difesa della Repubblica Romana, Annita voleva sconfiggere ogni regime oppressivo e illiberale, la monarchia del Rio Grande o il papato che con francesi e austriaci fucilava i nostri patrioti che si battevano per gli ideali mazziniani; Annita ha combattuto fino alla morte la battaglia repubblicana in difesa dei doveri e dei diritti per la libertà di pensiero, di parola, di opinione, a sostegno di valori e principi scomodi per ogni totalitarismo che infatti incarcera o ammazza.
Per questo, conclude Mingozzi, mi domando con quale coraggio consideriate un tributo ad Annita evocare il suo nome e non invece un graffio alla storia e a una vita spesa contro ogni oppressore, contro tirannie e centralismi in due continenti e per una Repubblica di principi mazziniani, liberali e costituenti con i quali avete poco da spartire".
Nella foto: la fattoria Guiccioli con la casa di Anita
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