Le imprenditrici under 35 trainano la ripartenza | la CRONACA di RAVENNA

Le imprenditrici under 35 trainano la ripartenza

Aumentano le aziende 'rosa' rispetto allo stesso periodo del 2020

23 giugno 2021 - E’ la spinta delle giovani con meno di 35 anni a caratterizzare l’andamento in provincia di Ravenna della natalità delle imprese femminili nel primo trimestre dell’anno in corso. Come mostrano i dati dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio, rispetto alle iscrizioni registrate nei primi tre mesi del 2020, le nuove imprese fondate da under 35 aumentano del +9,8%.
Ancora titubanti, sottolinea l’Ente di viale Farini, si rivelano le colleghe più adulte, la cui voglia di mettersi in proprio cresce ma non supera l’1% (+0,9%).

In tutto questo lungo anno di pandemia, le giovani aspiranti imprenditrici ravennati si sono mostrate più resilienti delle over 35. Nel primo e nel terzo trimestre 2020, le iscrizioni delle imprese femminili giovanili sono addirittura aumentate (rispettivamente +13,3% e +52,6%, nel confronto con gli analoghi trimestri dell’anno precedente), a fronte delle riduzioni registrate dalle imprese femminili non giovanili, che hanno accusato cali del -15% e del -23,3%).
Nel secondo trimestre del 2020, le iscrizioni delle imprese femminili under 35 si sono ridotte in misura minore rispetto a quelle (sempre rosa) non giovanili (-54,8% contro -60,7%), per poi ritornare in positivo nei primi tre mesi del 2021.

E nonostante la crisi indotta dalla pandemia e gli effetti della difficile congiuntura, le donne confermano la loro capacità nel fare impresa che, in questi anni di grandi trasformazioni, è stata all’altezza della sfida: nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’incremento percentuale delle nuove imprese guidate da donne risulta essere leggermente superiore a quello delle imprese maschili (+3,7% a fronte del +3%).

A fine marzo, la consistenza delle imprese femminili attive in provincia di Ravenna si attesta su 7.191 unità, pari al 21,2% del totale del sistema produttivo locale (21,2% anche in Emilia-Romagna; 22,6% mediamente in Italia). Per quanto riguarda le variazioni nel tempo, i dati della Camera di commercio mostrano che, nel confronto con fine marzo del 2020, la consistenza delle imprese “in rosa” è aumentata di 11 unità.
In termini relativi, l’incremento corrisponde ad un +0,2%, rispetto al calo riscontrato per il totale provinciale delle imprese attive, che, in termini di variazione percentuale, hanno subito una flessione complessiva pari a -0,3%, così come le non femminili (-0,4%).

Rispetto a marzo dello scorso anno, per le imprese femminili ravennati, riscontri positivi si segnalano, in particolare, nei seguenti settori: Attività manifatturiere (+2%), Fornitura di energia elettrica, gas (+16,7%), Costruzioni (+1,4%), Commercio (+0,7%), Credito (+1,9%), Attività immobiliari (+4%), Attività professionali (+2,8%) ed, infine, Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+5,2%).
Per quanto riguarda la forma giuridica, continua la ricomposizione tra il calo delle società di persone e delle imprese individuali, a fronte della crescita delle società di capitale (+3,7%).
Con il segno + anche le imprese femminili in forma cooperativa (+1,3%), rispetto al primo trimestre del 2020.
Il “peso” delle donne d’impresa, infine, è maggiore per il Comune di Ravenna (23,3%), seguito a ruota da Cervia (23,2%). Con un basso tasso di femminilizzazione si segnalano i Comuni di Bagnara di Romagna (16,6%) e di Cotignola (16,9%).

“La fotografia dell'imprenditoria femminile che l'Osservatorio della Camera di commercio ci restituisce – ha sottolineato la presidente del Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile di Ravenna, Antonella Bandoli - è quella di una realtà dinamica, fatta di imprese che nascono, crescono, si consolidano nel tempo, entrano a pieno titolo nel sistema economico dei territori.
Un quadro che indica comportamenti economici maturi, profili professionali specifici, che ci confortano e ci spingono a fare di più e meglio. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma soprattutto è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo di un intero sistema economico.
Il Comitato – ha concluso Bandoli – continuerà a mettere a valore questo asset con interventi concreti, diffusi e, dunque, sempre più vicini alle esigenze delle donne che fanno impresa”.


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