Lapo Pistelli: "La CO2 è un'opportunità che si sta sprecando" | la CRONACA di RAVENNA

Lapo Pistelli: "La CO2 è un'opportunità che si sta sprecando"

Il vice presidente Eni al convegno della Regione sul piano energetico

17 maggio 2021 - “Il mio messaggio ai decisori pubblici è questo: l'Emilia-Romagna non butti via un'opportunità che è soltanto sua: poter essere l'hub che decarbonizza nel sistema industriale nazionale, non solo regionale, come elemento di un mosaico che già oggi l'Europa riconosce". Il vice presidente con delega agli Affari Pubblici di Eni, Lapo Pistelli, è chiaro nell’intervenire al convegno online della Regione Emilia Romagna sul Piano energetico regionale.

Parlando dunque di Eni in Emilia-Romagna, spicca il futuro del distretto di Ravenna nell'ambito del progetto di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica. “Un anno fa - ricorda Pistelli - fu Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Europea - a indicare il progetto di Ravenna come quello di riferimento per il sud Europa. Per il Nord Europa la Norvegia e l’ Olanda per il Centro Europa”.

Dopo un anno però, Norvegia e Olanda hanno fatto passi da giganti, l’Italia e Ravenna no. Anzi, ultimamente di stoccaggio della CO2 parlano soltanto alcune sigle ambientaliste, contrarie al progetto.

In Olanda “il governo si appresta a sostenere economicamente un progetto di Shell, compagnia nazionale, più Exxon per fare appunto cattura e stoccaggio dei giacimenti deputati del gas dell’offshore olandese, con progetti che si chiamano Porto, Aramis, D’Artagnan, non a caso i tre moschettieri, che coinvolgono anche Francia e Belgio. La Norvegia, che non fa parte dell’Unione Europea , dopo un anno si appresta a fare un progetto finanziato dal governo, nel quale conferiranno le proprie emissioni di CO2 dell'industria, tre siti diversi della Regno Unito, quattro della Svezia”. La Germania “che non ha giacimenti idonei ma che ha un senso del business”, si appresta a far nascere in un centro di stoccaggio a Brema, alimentato anche dalla Polonia, mentre apposite navi gireranno a raccogliere CO2 in forma liquefatta per poi portarla in Norvegia.

"Vorrei essere molto franco. L'Italia in Europa e l'Emilia-Romagna in Italia- osserva Pistelli- sono due realta' che hanno una particolare presenza di industrie energivore, delle quali un quarto, tra carta, vetro, cemento, raffinerie e piastrelle, non e' elettrificabile. Non lo e', punto. E questo per la densita' energetica delle infrastrutture di alimentazione che usa, a partire dai forni".

Quindi, prosegue il vertice Eni, di fronte a se' queste aziende hanno tutte un dilemma: "Visto che il costo della Co2 tendera' a salire nei prossimi 10 anni, con un forte impatto sulla bolletta energetica, o serve un vettore alternativo, a idrogeno, o bisogna mettere in campo cattura nuove emissioni. Se tra qualche anno queste industrie si troveranno davanti un costo della Co2 come quello stimato dall'Ue, quindi fino a 130 euro a tonnellata, e se non avessero una soluzione industriale adeguata sulla cattura della Co2, cosa faranno? O delocalizzeranno o chiuderanno", insiste Pistelli, rimarcando sull'urgenza della sfida.

“Nei prossimi 9 anni per le rinnovabili dobbiamo mettere 70 mld di watt a terra – afferma il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani - per arrivare ad avere nel 2030 una grossissima quantità di energia elettrica da rinnovabile, però se vado a vedere la capacità nazionale vedo che oggi in un anno ne mettiamo 800 milioni, circa un decimo, perché nessuno le vuole. Vogliamo il rinnovabile, ma poi nessuno lo vuole”. “Se tutti non rinunciano a qualcosa quei watt che dobbiamo mettere non li metteremo”. “Il muro contro muro non va bene”, “Dobbiamo pensare a un compromesso. Se discutessimo con la volontà di fare credo che le cose le faremmo”.

“Dobbiamo mettere in atto trasformazioni importanti, che richiedono tempo”. “Nei prossimi 20 anni avremo lavori a cui non siamo nemmeno preparati. Avremo enormi opportunità di creare posti di lavoro ma non nei prossimi 3 anni, nei prossimi 15 anni”. “La transizione – ha detto ancora il ministro – non può essere tutto l’idrogeno verde domani, tutto il gas eliminato domani”. Serve tempo.
"Se avrà tempo - è la proposta del presidente Bonaccini a Cingolani - ci terremo molto ad ospitarla in Emilia-Romagna nelle prossime settimane, dove verranno altri ministri, uno ad uno. Ma con lui ci mettiamo d'accordo, non c'è neanche da girarci intorno. Vorremmo fargli vedere alcune esperienze e anche provare a delineare già cosa possiamo fare per dare una mano all'Italia a ripartire”.


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