Eventi
Il banchetto da Bisanzio a Ravenna
In mostra a Classis i piatti provenienti dal Museo Archeologico di Cesena e il Tesoretto di Classe
12 giugno 2020 - 'Tesori ritrovati. Il banchetto da Bisanzio a Ravenna', una mostra organizzata dalla Fondazione RavennAntica che fornisce un focus e una riflessione sulla ritualità del banchetto tardoantico.
Grazie al confronto tra i piatti provenienti dal Museo Archeologico di Cesena e il Tesoretto di Classe, costituito da sette cucchiai e una patera, è possibile tracciare la storia e l’evoluzione del simposio, comprenderne la ritualità, valorizzando e mettendo in dialogo le diverse realtà museali del territorio, favorendo uno scambio di saperi e conoscenze sul nostro passato.
I ceti dirigenti della tarda antichità hanno molti modi per autorappresentarsi. Uno dei principali è commissionare oggetti preziosi ad artigiani specializzati. Un settore di grande prestigio è quello dell’argenteria: coppe, boccali, posate e grandi piatti sono tra gli oggetti più richiesti dalle aristocrazie. Spesso questi oggetti recano delle raffigurazioni di miti antichi o scene agresti e di banchetto.
Il senso di queste rappresentazioni si giustifica nei modelli della loro committenza. Importanti personaggi vogliono comunicare il loro status symbol, le loro radici culturali. In molti casi si tratta di prodotti di alta qualità realizzati nei più importanti centri culturali dell’Impero.
Isabella Baldini, Fabrizio Corbara, Giuseppe Sassatelli sono i curarori della mostra, il catalogo è edito dalla Fondazione RavennAntica. L'ingresso è incluso nel biglietto a tariffa speciale del museo (€ 5).
Gli enti organizzatori, oltre alla Fondazione Parco Archeologico di Classe - RavennAntica, sono il Comune di Ravenna e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì - Cesena e Rimini, in collaborazione con il Comune di Cesena.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Grazie al confronto tra i piatti provenienti dal Museo Archeologico di Cesena e il Tesoretto di Classe, costituito da sette cucchiai e una patera, è possibile tracciare la storia e l’evoluzione del simposio, comprenderne la ritualità, valorizzando e mettendo in dialogo le diverse realtà museali del territorio, favorendo uno scambio di saperi e conoscenze sul nostro passato.
I ceti dirigenti della tarda antichità hanno molti modi per autorappresentarsi. Uno dei principali è commissionare oggetti preziosi ad artigiani specializzati. Un settore di grande prestigio è quello dell’argenteria: coppe, boccali, posate e grandi piatti sono tra gli oggetti più richiesti dalle aristocrazie. Spesso questi oggetti recano delle raffigurazioni di miti antichi o scene agresti e di banchetto.
Il senso di queste rappresentazioni si giustifica nei modelli della loro committenza. Importanti personaggi vogliono comunicare il loro status symbol, le loro radici culturali. In molti casi si tratta di prodotti di alta qualità realizzati nei più importanti centri culturali dell’Impero.
Isabella Baldini, Fabrizio Corbara, Giuseppe Sassatelli sono i curarori della mostra, il catalogo è edito dalla Fondazione RavennAntica. L'ingresso è incluso nel biglietto a tariffa speciale del museo (€ 5).
Gli enti organizzatori, oltre alla Fondazione Parco Archeologico di Classe - RavennAntica, sono il Comune di Ravenna e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì - Cesena e Rimini, in collaborazione con il Comune di Cesena.
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