Cultura
Mosaico, ritratto di un'artista nel mondo: Luciana Notturni. INTERVISTA
"Abbiamo perso tutti i treni, in un settore che solo Ravenna ha"
L'associazione Dis-ORDINE due giorni fa le ha fatto gli auguri di buon compelanno definendola "la vera signora del mosaico alla quale ci rivolgiamo ogni volta che abbiamo un dubbio".
lacronacadiravenna.it l'ha intervistata oggi, perché è un'artista la cui storia merita attenzione in questa città. Un'artista che ha insegnato mosaico in tutte le scuole di Ravenna, dall'Istituto d'Arte alla Scuola di restauro all'Accademia, che ha fondato a Ravenna la prima associazione di mosaicisti con Marco De Luca, Marcello Landi, Paolo Raccagni, Giuliano Babini, Marco Bravura, precedente a Promo Mosaico dove ha poi lavorato con Alessandro Mendini.
Fu la prima, anticipando nomi come Karl Lagerfeld o Dolce e Gabbana, a trasferire il mosaico nella moda: con la stilista Cinzia Ruggeri realizzò una serie di bellissimi bikini a mosaico che sfilarono a Milano.
E come non ricordare che ha fondato la prima scuola internazionale del mosaico privata (la sua "Officina"), ancora attiva, da cui sono passati appassionati da tutto il mondo. E proprio nel mondo ha stimolato e aiutato persone ad avviare una carriera da mosaicista. Restando all'estero, ha recentemente lavorato in Inghilterra riproducendo per un museo mosaici che non ci sono più. Per tantissimi anni si è occupata di restauro, ma non a Ravenna.
Si può dire che è la prima ad aver globalizzato il mosaico? Sì, senza ombra di dubbio.
Parlando, la memoria corre al padre, Renato, presidente per tanti anni dell'Associazione Polifonica, che per primo portò lo sport in un bagno di Marina di Ravenna.
"Un lavoro grande da realizzare a Ravenna non si è mai fatto, - dice, tra le altre cose - fortunatamente ci si riesce all'estero. Forse per il turismo bastano i monumenti antichi e non c'era bisogno di potenziare un settore che solo Ravenna ha. Il dato di fatto, però, è che l'unico sbocco occupazionale viene dalla realizzazione di souvenir per i turisti".
L'aggettivo "prima" ricorre spesso in queste righe e non abbiamo voluto cercare sinonimi. Coltivare la memoria è importante, per non dimenticare almeno quello che Ravenna è stata nel mosaico e che oggi purtroppo non è più. O ancora "la tradizione è custodire e tramandare il fuoco, non adorare le ceneri".
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