Scuola. Superiori in presenza al 70% da lunedì 26 | la CRONACA di RAVENNA

Scuola. Superiori in presenza al 70% da lunedì 26

Accordo tra Regione, Ufficio scolastico e Prefetture

22 aprile 2021 - Da lunedì 26 aprile la presenza in aula nelle scuole superiori dell’Emilia-Romagna passa al 70% degli studenti, in crescita rispetto alla situazione attuale che ne prevede in classe non più del 50%. A renderlo possibile, il nuovo Decreto legge ‘Riaperture’ che in zona gialla o arancione indica che sia garantita per le superiori una presenza minima appunto del 70%, quota che scende al 50% per le zone rosse.

Ovviamente le lezioni in presenza al 70% sono subordinate alla conferma dell’Emilia-Romagna non in zona rossa, decisione che verrà presa domani dal ministro della Salute nella classificazione delle Regioni sulla base dall’analisi settimanale dei dati epidemiologici effettuata in Cabina di regia nazionale.

La Regione spiega in una nota che "la decisione, condivisa con Ufficio Scolastico Regionale e Prefetture, è stata quella di adottare per il momento la misura di precauzione e massima sicurezza, quella minima (il 70%), tra quelle previste dall’Esecutivo nazionale, che dà la possibilità di arrivare fino al 100% di presenza in zona gialla o arancione.
Mentre si continua a lavorare per permettere proprio la massima frequenza in aula a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, le istituzioni coinvolte hanno optato in modo concorde per questa percentuale di rientro, il 70%".
I sindacati del mondo dell’istruzione, che proprio oggi hanno incontrato l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni, hanno portato la massima attenzione sul tema della salute dei lavoratori della scuola, ribadendo allo stesso tempo come sia fondamentale far coesistere un ritorno alla presenza in classe per gli alunni con il rispetto di tutte le norme e le valutazioni espresse dalle istituzioni sanitarie.

La situazione sanitaria

Alla base della decisione, il quadro epidemiologico nella popolazione in età scolastica, in miglioramento ma tale da suggerire tuttora il rispetto di tutte le precauzioni possibili, oltre al persistere di varianti del virus: elementi presenti nella lettera che la direzione dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha trasmesso oggi stesso all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Prefettura di Bologna, in cui si sottolinea come “si ritiene corretto e prudente mantenere percentuali di frequenza in presenza nelle scuole secondarie di secondo grado non superiori al 70% almeno fino a quando i dati relativi all’epidemia non saranno tali da indurre ad un diverso orientamento”.

“Abbiamo deciso di attivare la didattica al 70% in quanto più gestibile in questo momento sotto ogni aspetto- - affermano l’assessore Salomoni e il collega alle Politiche per la salute Raffaele Donini -, a partire da quello sanitario, come il contact-tracing, gli screening e gli isolamenti fiduciari, per arrivare al tema del trasporto pubblico passando per le difficoltà organizzative dei singoli istituti a far convivere la presenza totale con le norme di sicurezza. Naturalmente, l’auspicio di tutti è quello che i dati continuino a migliorare; noi continueremo a lavorare per riaprire al più presto le scuole al 100%”.

Nulla cambia, invece, per chi frequenta le scuole primarie e le secondarie di primo grado, così come per chi usufruisce dei servizi per l’infanzia 0-6 anni: in Emilia-Romagna già ora è prevista la frequenza totale per tutti gli alunni, misura che verrà mantenuta.

I tamponi

Una novità riguarda anche tutti i docenti, dai servizi educativi per l’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado coinvolti da un caso Covid: anche se l’insegnante ha svolto la propria attività rispettando le misure di contrasto alla pandemia (quindi il distanziamento e l’utilizzo della mascherina anche in posizione statica), i Dipartimenti di Sanità Pubblica regionale si impegnano ad effettuare con immediatezza, quindi entro 24 ore dalla presa in carico del caso, un test molecolare di screening affinchè il tempo di attesa dell’esito dell’analisi sia ridotto al minimo. Naturalmente, se l’esito sarà negativo il docente potrà riprendere l’attività regolare.

Dati sui contagi in età scolastica

Dopo il picco dei contagi da coronavirus nelle prime due settimane di marzo, dal 5 al 18 aprile si sono registrati 1.199 casi tra bambini e ragazzi e 116 tra docenti ed altro personale. Numeri che significano un calo rispettivamente del 29% e del 17% rispetto alle settimane precedenti, ma che costituiscono l’8,5% tra quelli individuati complessivamente in tutta l’Emilia-Romagna, che nel periodo in esame sono stati 15.518. Dati quindi in linea con il trend in corso da settembre: dall’inizio dell’anno scolastico, infatti, tra studenti e alunni si sono registrati l’8,2% dei casi e tra i lavoratori della scuola l’1,3%.


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