Centri estivi, dalla Regione alle famiglie 336 euro per ogni figlio | la CRONACA di RAVENNA

Centri estivi, dalla Regione alle famiglie 336 euro per ogni figlio

A Ravenna destinati 500mila euro. Il reddito Isee sale da 28mila a 35mila euro

22 aprile 2021 - Tornano in Emilia-Romagna i Centri estivi, e con essi i bonus alle famiglie per sostenere i costi delle rette di frequenza, finanziati dalla Regione per il quarto anno consecutivo.

La Giunta regionale ha infatti confermato anche per il 2021 lo stanziamento di 6 milioni di euro - provenienti dal Fondo sociale europeo - che vengono ripartiti tra i Comuni e le Unioni di Comuni per finanziare il progetto di conciliazione dei tempi famiglia- lavoro.

Risorse destinate a finanziare i bonus per le famiglie con figli dai 3 ai 13 anni, quindi nati dal 2008 al 2018. I destinatari potranno contare su un contributo massimo di 336 euro a figlio per la partecipazione ai servizi estivi.
Questo importo sarà riconosciuto alle famiglie che ne hanno diritto, in funzione del costo effettivo di iscrizione e potrà permettere la partecipazione a centri estivi anche diversi, e per settimane anche non consecutive. Unico vincolo è l’importo massimo riconosciuto per ciascuna settimana di 112 euro. Pertanto, a fronte di un costo superiore a tale cifra l’eccedenza resta a carico della famiglia.

Naturalmente la retta che ogni centro estivo fissa per la propria attività, condizionerà il numero delle settimane di attività alle quali potranno partecipare i bambini e i ragazzi.
Questo vuol dire che il numero di settimane è unicamente determinato dalla retta del centro estivo scelto.

Destinatari e criteri di assegnazione dei contributi

Come per gli anni precedenti, anche nel 2021 i contributi vengono concessi alle famiglie (anche affidatarie) composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali, occupati e residenti in Emilia-Romagna, che intendono iscrivere i loro bambini e ragazzi di età compresa tra 3-13 anni, nati cioè dal 1^ gennaio 2008 al 31 dicembre 2018, alle attività estive.

Possono chiedere il bonus anche le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione, mobilità, disoccupato purché partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di servizio (strumento utilizzato dai centri per l'impiego per formalizzare un accordo con disoccupati ed occupati sul progetto per l'inserimento lavorativo o la partecipazione ad un percorso formativo); infine, impegnato in modo continuativo in compiti di cura, se nel nucleo familiare è presente una persona con disabilità grave o non autosufficiente.

Per fare richiesta è necessario presentare l’attestazione Isee 2021 o, in alternativa per chi non ne fosse in possesso, quella 2020, con limite massimo di reddito entro i 35mila euro.

Protocolli di sicurezza e requisiti richiesti ai gestori

A causa dell’emergenza Coronavirus, i soggetti gestori dei Centri estivi si impegnano ad adottare le indicazioni operative finalizzate a incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento per contrastare l’epidemia, che saranno contenute nei Protocolli nazionale e/o regionale per la riapertura in sicurezza dei servizi. Un protocollo al quale i Comuni e Unioni di Comuni, impegnati nel completare l’avvio dei bandi, dovranno attenersi per individuare i Centri estivi pubblici e privati (associazioni, cooperative, parrocchie e altri Enti religiosi).

La Regione ha già avviato l’interlocuzione con il governo e con il tavolo preposto per valutare eventuali modifiche ai protocolli già esistenti

I soggetti gestori dei Centri estivi oltre alla presenza di un progetto educativo reso pubblico e accessibile alle famiglie, dovranno garantire l’accoglienza di tutti i bambini richiedenti, fino ad esaurimento dei posti disponibili, e dei bambini disabili certificati, in accordo con il Comune di residenza, per garantire le appropriate modalità di intervento e di sostegno. Inoltre, i gestori dei Centri estivi dovranno anche garantire l’erogazione di diete speciali per le esigenze dei bambini accolti nei casi sia servito il pasto.

Tempi per fare richiesta

Dopo la chiusura dei bandi comunali, saranno gli stessi Comuni a stilare l'elenco dei Centri - pubblici, gestiti cioè direttamente dal Comune, e privati accreditati - aderenti al progetto. Successivamente, i Comuni potranno ricevere le richieste di contributo: i genitori dovranno scegliere uno dei Centri inseriti nell’elenco comunale e la richiesta dovrà essere fatta presentando la dichiarazione Isee. Spettano al Comune l’istruttoria, il controllo dei requisiti e la successiva compilazione della graduatoria delle famiglie individuate come possibili beneficiare del contributo, fino ad esaurimento della disponibilità finanziaria.

Ripartizione delle risorse sul territorio

A livello territoriale, i 6 milioni sono stati assegnati ai Comuni capofila dei Distretti in base al numero dei bambini residenti e in età compresa tra 3 e 13 anni (nati dal 1^ gennaio 2008 al 31 dicembre 2018), e vengono così ripartiti nelle province: Bologna 1.322.893 euro; Modena 1.000.316 euro; Reggio Emilia 797.628 euro; Parma 605.470 euro; Forlì-Cesena 536.896 euro; Ravenna 508.747 euro; Rimini 465.797 euro; Ferrara 394.604 euro; Piacenza 367.649 euro.



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