Cronaca
Nutrie nel laghetto del parco Teodorico
La Lav scrive al Comune per avviare un progetto di sterilizzazione
![Nutrie nel laghetto del parco Teodorico](/file/articoli/th/articoli_637544367845398806.jpg)
19 aprile 2021 - Nutrie nel laghetto del Parco Teodorico. Si tratta di un nucleo di roditori, che sarebbe composto per ora da una coppia e due cuccioli. La segnalazione è arrivata al Comune da alcuni cittadini che hanno informato anche la Lav, la Lega Anti Vivisezione di Bologna, che domenica 11 aprile ha scritto al Comune avanzando una proposta: i suoi volontari si occuperebbero del trasferimento a Bologna degli animali per sterilizzarli e poi ricolloccarli nel loro ambiente senza nessun costo per l'Amministrazione.
La Lav ha in corso un progetto simile di sterilizzazione in collaborazione con il Comune di Castello d'Argile, nel bolognese, al parco Giovannini, sulla scia di quanto fatto ormai diversi anni fa a Buccinasco, nel milanese, dal biologo e ricercatore Samuele Venturini.
Ma il Piano di controllo regionale sulle nutrie prevede l'abbattimento e non la sterilizzazione, per cui è necessaria un'autorizzazione della Regione per progetti diversi.
Da gennaio di quest'anno nelle aree naturali sono 3mila su circa 10mila le nutrie abbattute. Numeri decisamente grandi.
Arrivato in Europa e in Italia dal sudamerica all'inizio del 900 per farne pellicce, questo enorme topo distrugge le coltivazioni, inghiotte uova e nidi di animali acquatici e scava gallerie negli argini e nelle massicciate ferroviarie causando crolli.
© copyright la Cronaca di Ravenna
La Lav ha in corso un progetto simile di sterilizzazione in collaborazione con il Comune di Castello d'Argile, nel bolognese, al parco Giovannini, sulla scia di quanto fatto ormai diversi anni fa a Buccinasco, nel milanese, dal biologo e ricercatore Samuele Venturini.
Ma il Piano di controllo regionale sulle nutrie prevede l'abbattimento e non la sterilizzazione, per cui è necessaria un'autorizzazione della Regione per progetti diversi.
Da gennaio di quest'anno nelle aree naturali sono 3mila su circa 10mila le nutrie abbattute. Numeri decisamente grandi.
Arrivato in Europa e in Italia dal sudamerica all'inizio del 900 per farne pellicce, questo enorme topo distrugge le coltivazioni, inghiotte uova e nidi di animali acquatici e scava gallerie negli argini e nelle massicciate ferroviarie causando crolli.
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