Vaccini, dal 26 aprile le prenotazioni per la fascia 65-69 anni | la CRONACA di RAVENNA

Vaccini, dal 26 aprile le prenotazioni per la fascia 65-69 anni

Due settimane dopo con quella 60-64. Le forniture previste dal governo permetterebbero di passare a 40mila somministrazioni al giorno

14 aprile 2021 - Se la fornitura delle dosi procederà come previsto dal Governo, si parte anche con la vaccinazione degli over60. Da lunedì 26 aprile saranno aperte le agende per gli appuntamenti vaccinali dei cittadini dai 65 ai 69 anni, quindi i nati dal 1952 al 1956 compresi, e due settimane dopo, lunedì 10 maggio, al via le prenotazioni per la fascia d’età 60-64 anni, cioè le classi dal 1957 al 1961. E quindi per tutti loro subito data, luogo e ora per la somministrazione.

L’Emilia-Romagna ha ridefinito il piano della propria campagna vaccinale alla luce delle ultime disposizioni del Commissario nazionale, che impone anche un ‘passo’ di oltre 20mila somministrazioni al giorno a fronte delle forniture attualmente disponibili e in arrivo, pari alle 300mila dosi per l’Emilia-Romagna da oggi al 25 aprile.

Lo stesso piano del Governo prevede per l’Emilia-Romagna tra le 37mila e le 40mila dosi al giorno, quando in Italia il totale di somministrazioni giornaliere raggiungerà il mezzo milione: una soglia che il sistema vaccinale regionale sarebbe già ora in grado di garantire, come ha dimostrato nel mese di aprile, arrivando anche a oltrepassare quota 30mila, a conferma del fatto che, in presenza dei giusti quantitativi di vaccini, la macchina organizzativa è pronta a incrementare ulteriormente il ritmo.

Per gli over 60 a breve verranno definite le modalità precise, ma i canali per la prenotazione saranno comunque gli stessi adottati finora (farmacie, Cup, Fse, web, numeri di telefono predisposti dalle Aziende sanitarie): un sistema che anche lunedì scorso, giorno di apertura delle agende per i 70-74enni, ha permesso a oltre 100mila emiliano-romagnoli di fissare data, luogo e ora dell’appuntamento. Il procedimento regionale, infatti, permette da subito di fissare la data della somministrazione, e non la sola possibilità di dare la propria disponibilità, a cui deve seguire poi una successiva comunicazione con l’effettivo appuntamento.

L’Emilia-Romagna, dunque, è già allineata alle indicazioni della struttura commissariale anche sulle categorie da vaccinare, perché più a rischio, e ha recepito la circolare del ministero della Salute sul vaccino Vaxzevira, noto come Astrazeneca: non sarà più somministrato a chi ha meno di 60 anni, ad esclusione di chi deve completare l’immunizzazione dopo aver già ricevuto la prima dose con quel vaccino.

Dalla struttura commissariale si attendono invece conferme se è possibile procedere a vaccinare il personale scolastico, universitario, delle forze dell’ordine e delle forze armate che si era già prenotato (perché considerato prioritario dal precedente piano nazionale), così come ulteriori indicazioni sono necessarie anche per capire come regolarsi con le carceri.

Obiettivi prioritari

La campagna si concentra dunque su due obiettivi principali: entro la prima settimana di maggio l’immunizzazione totale degli over 80, che al momento hanno ricevuto la prima dose nell’85% dei casi e la seconda nel 50%, e la prima dose per tutti i soggetti estremamente vulnerabili e i disabili gravi entro la fine del mese maggio. A vaccinare tutte queste categorie saranno le Aziende sanitarie locali, utilizzando i prodotti Pfizer-BionTech e Moderna.

Proseguono anche le prenotazioni e le vaccinazioni per le persone dai 70 ai 79 anni (con Vaxzevira-Astrazeneca), e quelle ai genitori, tutori o affidatari dei minori di 16 anni estremamente vulnerabili (cioè quei minori che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia d’età. In questo caso i vaccini per genitori, tutori o affidatari sono Pfizer e Moderna), naturalmente a prescindere dall’età, considerando prioritario in questo caso tutelare bambini e ragazzi che si trovano in situazioni di grande fragilità.

Avanti anche con le vaccinazioni a domicilio per anziani, disabili gravi e altri patologici a forte rischio impossibilitati a recarsi al punto vaccinale (che effettuano le Ausl con Moderna, quando possibile e in presenza di specifici accordi, con l’ausilio dei medici di medicina generale). Per le somministrazioni a conviventi e caregiver, comprese le assistenti familiari, di persone con disabilità gravi o patologie estremamente vulnerabili la data di inizio prevista è la prima settimana di maggio, quando arriveranno le nuove forniture di vaccino: i primi ad essere chiamati saranno gli ultrasessantenni, dal momento che il prodotto che al momento si prevede che possa essere utilizzato è Vaxzevira-Astrazeneca.

E procede la somministrazione del vaccino per il personale sanitario. Al momento ha ricevuto una dose di vaccino l’84,7% degli infermieri, l’88,1% dei medici di famiglia, l’87,7% degli altri medici e il 78,6% degli operatori socio-sanitari (Oss). Un’adesione massiccia, ma anche in ragione dell’obbligatorietà stabilita dal Governo, si conta di completare al più presto queste categorie professionali. Si ricorda che in caso di rifiuto al vaccino, saranno applicate le norme nazionali in materia.

Altra novità, primo esempio in Italia, l’avvio nei prossimi giorni delle prenotazioni per le persone che soffrono di obesità. Per questo verrà proposto un accordo alle associazioni di categoria dei farmacisti.


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