Il 'piatto sospeso': 1000 pasti in pochi mesi alle 8 realtà che lottano contro la povertà alimentare. Sembra facile... | la CRONACA di RAVENNA

Il 'piatto sospeso': 1000 pasti in pochi mesi alle 8 realtà che lottano contro la povertà alimentare. Sembra facile...

Il responsabile di Ravennafood per il progetto, Massimiliano Gentile, fa il punto sull'iniziativa. Per Matteo Salbaroli "Un'impresa ristorativa per avere successo deve adeguarsi a una dimensione sociale"

25 marzo 2021 - Il Covid non molla e noi non possiamo mollare. Alla povertà che cresce come purtroppo recita il recente rapporto ISTAT sul 2020 (anticipato proprio perché nessuno, nemmeno le istituzioni, rimuovano il problema) si assommano le difficoltà estreme della ristorazione che, essa stessa, rischia di piombare in una fascia pericolosa… senz’altro psicologicamente.

Sì, sembra facile, fornire 1000 pasti in pochi mesi durante la pandemia alle 8 realtà sociali che lottano per il ‘contrasto alla povertà alimentare’, a ristoranti praticamente chiusi, sì sembra facile.
Ma l’abbiamo potuto fare per una serie di circostante in qualche modo preveggenti. Intanto, da due anni si è costituito il gruppo ‘Ecologia di Comunità’ di cui fanno parte più di una decina di associazioni attente a quella ‘povertà alimentare’ che oggi colpisce in modo inaspettato ceti fino ad ora autosufficienti.
Nel frattempo CheftoChef-emiliaromagnacuochi ha sperimentato a Ravenna una sua articolazione locale con RavennaFood che ha raccolto il meglio della ristorazione, della distribuzione di qualità e di ‘produttori virtuosi’.

Insieme, quindi, non è stato così difficile avviare un’esperienza, sostenuta anche dal Comune, che intreccia imprese, volontariato e istituzioni in modo coordinato.
Consegne di pasti e alimenti di qualità, contro gli sprechi e per un’estetica del cibo con l’dea della ‘pari dignità’ fra i prodotti che ovviamente deve valere anche per le persone.
I cittadini che ‘consumano’ pasti al ristorante, o tramite asporto o delivery, pagano 10 euro in più che si tramuta immediatamente in un conforto gastronomico a chi non ce la fa, segnalati dal Comune o sotto soglia reddituale nell’ISEE.

Una modalità veloce, che si autoalimenta con la coscienza dei cittadini, il supporto dei ristoratori che ‘incassano’ comunque almeno il costo base del cibo; una modalità che può continuare all’infinito senza costi rilevanti di organizzazione (nel 2020 primo anno con le ‘spese d’impianto’ sono il 16% delle entrate) e con l’indicazione del ‘a chi vengono consegnati i pasti’ che testimonia del buon fine di quanto si dona.

Il capofila di RavennaFood, Matteo Salbaroli, chef/patron di diversi locali a Ravenna, che insieme a Slow Food organizza anche eventi collaterali, sostiene che ‘un’impresa ristorativa per avere successo deve adeguarsi a una dimensione sociale, rispettosa dell’ambiente, contro ogni spreco e per una eguaglianza delle persone sui diritti fondamentali fra cui il cibo’.
Enzo Morgagni, responsabile di ‘Ecologia di Comunità’, ritiene che ‘occorre avviare la costituzione di un centro comunale integrato di coordinamento di tutte le iniziative a contrasto della povertà in cui le istituzioni chiamino a raccolta imprese e volontariato per una politica efficace contro le diseguaglianze sociali’.

E se il ‘Piatto Sospeso’ è un progetto realizzabile, quando le diverse realtà superino il loro isolamento, un passo successivo potrebbe essere costituito dalla possibilità di ‘chi non ha’ di presentarsi con un buono rilasciato dal Comune per ‘andare a mangiare’ nei ristoranti convenzionati… come un qualsiasi impiegato che ha il buono mensa… semplice no?

Qualcosa si muove nel campo della ristorazione anche con un’offerta plurima di servizi e con logiche di cluster in cui alla concorrenza si affiancano attività comuni. Ne usciremo più forti... per chi ce la farà.
E’ anche per questo che abbiamo presentato alla città un ‘piano comunale dell’alimentazione’ perché la prossima Giunta non si dimentichi di questa dimensione in modo complessivo... mangiare e abitare sono diritti inalienabili... ma ne parliamo un’altra volta.

Massimiliano Gentile, Babaleus Ravenna
Responsabile di RavennaFood per il ‘Piatto Sospeso’



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