Arrestati tre 20enni, in auto avevano lampeggianti di emergenza e false divise del 118 | la CRONACA di RAVENNA

Arrestati tre 20enni, in auto avevano lampeggianti di emergenza e false divise del 118

La polizia li ha fermati a Sant'Agata sul Santerno, nascondevano anche una pistola ad aria compressa

24 marzo 2021 - Nascondevano in auto lampeggianti di emergenza come quelli in dotazione alle forze dell’ordine, divise da personale del 118, ricetrasmittenti e una pistola senza il tappo rosso previsto. In carcere sono così finiti tre giovanissimi italiani di 19, 20 e 21 anni per i reati di possesso di segni distintivi contraffatti, usurpazione di titoli o di onori e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

L’operazione è scattata nella serata di ieri (martedì 23 marzo), a S. Agata sul Santerno, quando il personale del Commissariato di Lugo e del Reparto prevenzione crimine di Bologna, ha controllato un’auto ‘ricercata’.
La Polizia Stradale di Bologna, nei giorni scorsi aveva segnalato un’auto che era stata vista percorrere l’autostrada A1, nei pressi di Pian del Voglio, con azionato un dispositivo lampeggiante di emergenza, simile a quello utilizzato dalle forze dell’ordine.

Poiché dai primi accertamenti l’auto non risultava in uso a nessuna forza di polizia, è stata avviata la ricerca del veicolo.
A bordo dell’auto fermata a S. Agata sul Santerno sono stati identificati i tre giovani, il 21enne in particolare con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.

La polizia ha trovato due tesserini sanitari del 118, che sono stati sequestrati perché risultati falsi, mentre all’interno dell’auto sono stati sequestrati una pistola ad aria compressa priva del tappo rosso, due lampeggianti di emergenza e tre radio ricetrasmittenti.
Al termine delle perquisizioni nelle abitazioni dei giovani, sono stati trovati e sequestrati un manganello telescopico, altri capi di abbigliamento del 118 e un falso tesserino simile a quelli ritrovati in precedenza.

I tre sono stati accompagnati in carcere per i reati di possesso di segni distintivi contraffatti, usurpazione di titoli o di onori e porto di armi o oggetti atti a offendere. Non è mancata la sanzione per la violazione delle norme anti Covid. Le indagini sono coordinate dalla Dr.ssa Angela Scorza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna.


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