Pubblica Assistenza, l'Unità di crisi compie un anno. Gulminelli: "Trasportiamo centinaia di persone al giorno" | la CRONACA di RAVENNA

Pubblica Assistenza, l'Unità di crisi compie un anno. Gulminelli: "Trasportiamo centinaia di persone al giorno"

Tutto il personale è vaccinato. La speranza che domenica 23 febbraio 2020 "rappresenti ben presto solo una data storica"

23 febbraio 2021 - Un anno fa, domenica 23 febbraio, appena tre giorni dopo la prima diagnosi di Coronavirus in Italia avvenuta giovedì 20 febbraio 2020, la Pubblica Assistenza di Ravenna aprì l’Unità di crisi calandosi pienamente e con tutto l’impegno possibile nell’emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19.

Un anno che ha messo a dura prova i suoi dirigenti, operatori e volontari facendo scoprire come l’impegno del volontariato sia fondamentale per tutta la comunità e come la vita di ogni giorno debba fare affidamento sull’impegno di quel contesto imprescindibile (www.pubblicaassistenza.ra.it).

Negli occhi e nella mente di tutti sono ben impressi i momenti nei quali l’onda della pandemia ha preso forma e ha iniziato ad avanzare travolgendo ogni certezza. Quel 23 febbraio viene ricordato spesso come una domenica di ordinaria follia. Un giorno che sembrava straordinario e che invece si è scoperto, col passare del tempo, sarebbe stato uguale a tanti altri da lì a venire. Giornate intere alla ricerca di risposte e di certezze, con il bisogno sempre più pressante e non procastinabile di dispositivi di protezione individuale, difficilmente reperibili nei primi mesi di emergenza e con prezzi fuori mercato dettati dalla paura e dalla spregiudicatezza di alcuni affaristi.

“Da marzo dello scorso anno - racconta Angela Gulminelli, presidente della Pubblica Assistenza Città di Ravenna – siamo impegnati, oltre che nei servizi ordinari, nel trasporto in biocontenimento di pazienti Covid sospetti o positivi. Sono centinaia le persone che trasportiamo quotidianamente e che non possono certamente rinunciare alle cure. Per questo motivo dobbiamo costantemente prestare la massima attenzione, consapevoli che ogni errore metterebbe a repentaglio tutto il sistema di trasporto interospedaliero ordinario e Covid”.

Ora, dopo tanti mesi di attività incessante, una luce si intravede ed è rappresentata dai vaccini: “Tutto il personale della Pubblica Assistenza di Ravenna – spiega ancora Gulminelli – ha già provveduto a vaccinarsi e ha eseguito anche il richiamo. Siamo consapevoli dell’importanza di garantire la massima sicurezza ai tutti i nostri pazienti ed è per questo che non abbiamo avuto alcun dubbio relativo alla necessità di vaccinarci. Ora speriamo davvero che si possa procedere il più possibile veloci e spediti verso una immunizzazione di massa che ci possa consentire, nel giro di alcuni mesi, un graduale ritorno a quella normalità della quale abbiamo tutti un grandissimo bisogno”.

Lo sguardo tornerà spesso verso quella domenica 23 febbraio 2020, ma la speranza è che quella rappresenti ben presto solo una data storica, un giorno che non verrà mai dimenticato e che servirà da monito e da insegnamento per il futuro.


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