Ciclabile sul fiume Montone da Castrocaro a Lido di Dante, la soddisfazione di Legambiente | la CRONACA di RAVENNA

Ciclabile sul fiume Montone da Castrocaro a Lido di Dante, la soddisfazione di Legambiente

“Un’ottima notizia, l’aspettavamo da 25 anni, da quando nel lontano 1996/97, si inaugurò, mettendo la prima pietra o in questo caso il primo cartello, di quello che a nostro parere sarebbe stato un bellissimo progetto"

17 febbraio 2021 - “Un’ottima notizia, l’aspettavamo da 25 anni, da quando nel lontano 1996/97, si inaugurò, mettendo la prima pietra o in questo caso il primo cartello, di quello che a nostro parere sarebbe stato un bellissimo progetto che avrebbe portato i forlivesi ed i ravennati, a vivere dalle sommità arginali, lo scorrere della vita del fiume al suo interno, dell’acqua, della vegetazione, della fauna e della biodiversità che caratterizza un “corridoio ecologico” sostiene Legambiente Ravenna a proposito della pista ciclabile che dalle colline di Castrocaro arriverà a lambire il mare Adriatico all’altezza del Lido di Dante, correndo lungo la valle del fiume Montone.

L’associazione battezzò tale iniziativa “Un Fiume per Amico”, che aveva l’ambizione di collegare percorrendo le sue sommità arginali, due Parchi della nostra Regione: dalle Foreste Casentinesi al Parco del Delta del Po.

I temi della proposta erano proprio la valorizzazione del corso d'acqua e del territorio del bacino con l'individuazione dei fattori ambientali significativi mediante l'organizzazione di un efficace sistema di studio e la messa in atto di misure tese al recupero delle situazioni degradate al fine di renderle ambientalmente compatibili, individuando tutti gli strumenti e le strategie di risanamento onde realizzare percorsi ambientali che si andassero ad unire partendo a valle dalla foce dei Fiumi Uniti, a monte con l'Oasi di Magliano, il Parco Fluviale di Meldola, il Parco Franco Agosto di Forlì.

In quegli anni il sentimento più comune e la cultura predominante, vedeva i nostri fiumi funzionali a garantire in sicurezza il deflusso, in cui scaricare tutti quelli che erano i reflui prodotti dal territorio, di città spesso carenti di depuratori efficienti , da attività economiche ed imprenditoriali, spesso “ disattente”, se non in alcuni casi penalmente perseguibili.

“In questi 25 anni abbiamo continuato a stimolare gli amministratori delle rispettive realtà, ad organizzare pedalate, incontri, convegni, giornate di pulizie degli alvei e della foce dei Fiumi Uniti, richiamando le potenzialità di questo progetto. Continueremo certamente in questa direzione nell’ottica di sottolineare l’importanza dei nostri argini per conoscere e vivere il territorio” – conclude Legambiente.




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