Pronto soccorso, da maggio il via ai lavori di ampliamento | la CRONACA di RAVENNA

Pronto soccorso, da maggio il via ai lavori di ampliamento

5 milioni di investimento e un cantiere di due anni. Francesca Bravi nuovo direttore medico dell'ospedale di Ravenna

08 febbraio 2021 - La nomina del direttore medico dell’ospedale di Ravenna e la presentazione del progetto di ampliamento del Pronto soccorso sono state rese note questa mattina dall’Ausl Romagna.
Francesca Bravi, torna a Ravenna dopo i quattro anni (dal 2011 al 2015) trascorsi alla direzione medica dell’ospedale e dopo l’esperienza all’Azienda ospedaliera universitaria Sant’Anna di Ferrara dove ha maturato esperienza nei settori accreditamento, qualità, ricerca valutativa dei servizi e innovazione.

Si esce così da una gestione transitoria dell’ospedale che ha visto in un momento difficilissimo l’impegno profuso dal dottor Paolo Tarlazzi, che oggi coordina l’attività ospedaliera a Lugo e Faenza. “E’ una figura che ha una funzione di collante – ha spiegato Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna – perché l’ospedale non è un condominio dove ognuno è proprietario di un reparto/appartamento, ma una squadra animata dal destino dell’ottimizzazione dei servizi resi alle persone”. “Ci siamo presi degli impegni nei confronti di tutta la città - ha aggiunto – per uscire da una fase transitoria, consolidare e dare impulso ai progetti di sviluppo dell’ospedale e oggi cominciamo a gettare le basi”.

Ed è stata la dottoressa Bravi insieme Enrico Sabatini, responsabile dell’Unità operativa Progettazione sviluppo edilizio, a illustrare come cambierà il Pronto soccorso, non solo come struttura ma come principi, strategie e obbiettivi.

Alla base c’è una logica nuova: lavorare sui percorsi per livelli di complessità e integrare ospedale e territorio.
Si parte dal controllo dei tempi e della permanenza: cinque diversi colori identificheranno i percorsi (rosso per la complessità alta, giallo e azzurro per quella intermedia che avrà un team di valutazione rapida, verde e bianco è il percorso veloce per la complessità bassa e anche questi codici minori saranno gestiti con un team dedicato, ad esempio indirizzeranno direttamente allo specialista ambulatoriale il paziente che ha bisogno per la riacutizzazione di una patologia cronica). Le dimissioni avverranno anche nei prefestivi e festivi. E un sistema di gestione dei posti letto segnalerà i casi di iperaffollamento che consentirà di mettere in atto le necessarie azioni a cascata.

Anche gli accessi saranno modificati: si lavorerà su quelli evitabili con una maggiore sinergia col territorio, con gli ambulatori e i servizi sociali e sociosanitari; per quanto riguarda gli infetti (attualmente dovuti al coronavirus, ma vanno considerati anche quelli da virus influenzali o della stagionalità estiva) avranno un percorso diverso rispetto agli altri utenti che verrà stabilito durante la pre-accettazione. In questo modo si eviteranno le contaminazioni registrate con l’attuale percorso unico di accesso.

Veniamo al fabbricato. 5 milioni di investimento, da fondi del Ministero. Lavori eseguiti dal consorzio ConsCoop. Tempi: un paio d’anni per lo scheletro del Pronto soccorso e, se arrivano le risorse, anche per la parte delle terapie intensive. Altri due anni per il blocco delle sale operatorie.
A maggio l’avvio del cantiere, prima dell’estate si vedranno le ruspe.
La palazzina del Pronto soccorso si alzerà. Al piano rialzato si troveranno posti letto, posti letto in poltrona e posti letto isolati, al primo piano le sale operatorie, al secondo il piano tecnico, al terzo altri posti letto.

In dettaglio il Pronto soccorso avrà una camera calda, due stanze per il triage, 6 shock room, 4 ambulatori a bassa intensità, 26 posti letto, 24 posti letto in poltrona, 12 posti letto per l’osservazione breve intensiva, 6 posti letto isolati, 3 ambulatori e 1 ambulatorio chirurgico per il fast-track ortopedico. Ma soprattutto anche 1 sala Tac e 1 sala radiologica dedicate.
Le sale operatorie saranno 13: di cui una ibrida e una per gli infetti con un ascensore dedicato.
La Rianimazione avrà 22 posti letto per la medicina d’urgenza (di cui 8 per l’area critica) e 20 posti letto per la terapia intensiva (di cui 6 isolati).

Per il sindaco Michele de Pascale “la presentazione di questo importante progetto è la testimonianza che siamo nella fase di piena corrispondenza fra ciò che viene detto e ciò che viene fatto” (https://youtu.be/z8G87npi4xE).

Insomma, “la pandemia – come afferma Bravi - ha accelerato processi che aspettavano da tempo una risposta, quindi sicuramente ha messo in luce criticità”.
La loro soluzione sarà utile per il futuro, anche se fuori tempo massimo per il Covid. O almeno così si auspica.
MVV

GUARDA L'INTERVISTA AL DIRETTORE SANITARIO DELL'AUSL ROMAGNA SULLA DIVISIONE IN DUE DEL REPARTO DI MEDICINA DELL'OSPEDALE


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