Mazzone, la sua Divina Commedia disegnata su 97 metri di carta "passa" in digitale | la CRONACA di RAVENNA

Mazzone, la sua Divina Commedia disegnata su 97 metri di carta "passa" in digitale

L'artista torinese è stato ospitato negli ultimi sette mesi al Mercato Coperto per terminare la monumentale opera, che oggi e domani sarà nelle mani della Cultural Heritage 360 a cui il Comune ha commissionato la digitalizzazione

06 febbraio 2021 - La monumentale opera dell'artista torinese Enrico Mazzone è arrivata al termine e passa dalla carta al digitale. Una Divina Commedia disegnata su un rotolo lungo 97 metri. Dove? Prima in Finlandia e poi al Mercato Coperto di Ravenna, grazie a Vittorio Sgarbi che ha scoperto il giovane e a Beatrice Bassi (amministratore delegato della società che gestisce il Mercato) e Leonardo Spadoni, appassionati di arte e amici del critico, che lo hanno ospitato mettendogli a disposizione il primo piano della struttura per sette mesi. Giusto il tempo necessario per disegnare il Paradiso, nella città che quest'anno celebra i 700 anni della morte di Dante Alighieri di cui conserva le spoglie.

La digitalizzazione è iniziata oggi e si protrarrà fino a domani, commissionata dall’assessorato al Turismo del Comune di Ravenna e dal Laboratorio Aperto di Ravenna, a cura dell’associazione di promozione sociale Cultural Heritage 360.

Mazzone ha chiamato la sua opera "Rubedo", nome che designa in alchimia l'ultima fase della “grande opera”, quella “al rosso” dopo la nigredo e l'albedo, è il compimento finale di "Un percorso con Dante". Nel realizzarla ha utilizzato la tecnica puntinata e la cura per il dettaglio, simulando la tecnica litografica d’incisione.

Il disegno nasce e viene concepito a Rauma, in Finlandia e in alcuni viaggi di escursione in Islanda e Groenlandia. La cartiera locale UPM, tramite Petteri Halonen e Katarina Valtonen ha donato all’artista torinese, nel 2015, una bobina di carta di dimensioni particolari: 97 x 4 metri. L’assessore alla Cultura locale Risto Kupari e la promotrice del collettivo Artistico Raumars OY Hannele Kolsio hanno sostenuto il progetto fino al 2020. L’artista ha avuto un grande successo artistico sul territorio finlandese, dove ha esposto in oltre settanta mostre e collaborato con biblioteche e licei, non ultima la Società Dante Alighieri e l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki.

"È stato per noi un piacere accogliere Enrico a Ravenna per completare la sua opera - dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini -. Diverse volte ho avuto l’opportunità di confrontarmi con lui e proprio dalle problematiche dell’installazione di un’opera così mastodontica e complessa ho proposto all’artista la possibilità di digitalizzarla. Da questo spunto è nata l’opportunità di coinvolgere la realtà Cultural Heritage 360 selezionata grazie al lavoro svolto dal Laboratorio Aperto di Ravenna. Quest’iniziativa facilita la fruizione dell’opera, anche con tecniche innovative, in un successivo momento”.

“La vita a volte riserva sorprese in piccoli attimi, l’importante è farsi trovare aperti e disponibili – afferma Beatrice Bassi -. Così è capitato in una giornata di giugno, in una spettacolare Roma ancora deserta, dove io e il mio compagno, Leonardo Spadoni, abbiamo incontrato Vittorio Sgarbi dopo aver visitato la mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale. Vittorio, che sa di poter contare sulla passione di Leonardo e mia per l’arte e per il bello, ci cercava proprio per chiederci una mano nel sostenere questo giovane artista, che lui chiama scherzosamente “Caravaggio”, per via della folta e indomabile capigliatura.

A Enrico mancavano gli ultimi 30 metri per completare un’opera immensa e il destino della conclusione dell’opera, come il sogno del suo artista, non poteva essere altro che a Ravenna. Così Vittorio ci ha chiesto se avessimo un luogo adatto ad ospitarlo per completare gli ultimi 30 metri del disegno e anziché pensare a un luogo chiuso, il mio pensiero è andato subito a questo piano del Mercato Coperto.
Questo è un luogo inclusivo, uno spazio di aggregazione culturale e di vita e portare quest’opera qui ha significato per me renderla fruibile alla città e consentire ai visitatori di interagire ‘contaminandosi d’arte e di passione’.

Così è stato. L’opera, l’artista e la trasformazione di questo piano in un atelier d’arte hanno attirato l’attenzione di media e istituzioni, ma anche di studenti, visitatori e appassionati. Ed è stato davvero fantastico vivere l’emozione di questo percorso e vederla ogni giorno negli occhi di Enrico.
Questa digitalizzazione, per la quale ringrazio sentitamente l’Amministrazione comunale, rappresenta un ulteriore passo verso una più ampia fruizione. Un titanico disegno, così materico e di antica tecnica, si arricchisce di elementi di assoluta modernità, grazie alle competenze tecnologiche di giovani talenti, creando una commistione perfetta tra antico e contemporaneo. Continueremo a sostenere Enrico, l’arte, la cultura e la sua opera”.

CLICCA QUI: VITTORIO SGARBI ED ENRICO MAZZONE DISEGNANO INSIEME AL MERCATO COPERTO


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