Cronaca
Traffico di esseri umani, la polizia arresta corriere serbo al porto
La segnalazione di uno spedizioniere: "Dal semirimorchio arrivano grida". Salvati 4 minori afgani
04 febbraio 2021 - La Polizia di Stato e l’Agenzia delle Dogane di Ravenna hanno arrestato K.S., 54enne serbo, per favoreggiamento e introduzione nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari clandestini.
Ieri mattina il personale della Polizia di Frontiera Marittima è intervenuto, su richiesta dell’Agenzia delle Dogane, presso uno spedizioniere del porto San Vitale dove il conducente di un autoarticolato aveva segnalato che dal proprio semirimorchio provenivano delle grida di persone.
Gli agenti della Polizia di Frontiera, rapidamente intervenuti, accertata la presenza di esseri umani all’interno del semirimorchio hanno rotto il sigillo apposto sull’autoarticolato verificando che all’interno vi erano quattro cittadini afgani tutti minori di 18 anni.
Sul posto sono intervenuti anche agenti della Sezione criminalità Organizzata e Straniera della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica della Questura che hanno verificato che il sigillo sul mezzo era stato apposto da un funzionario doganale serbo e non si trattava di un sigillo applicato da uno spedizioniere su autorizzazione della Dogana serba.
Il sigillo aveva la funzione di garantire che il carico non fosse stato alterato, modificato, sottratto o distrutto durante il trasporto, e di attestare che il carico trasportato era effettivamente quello indicato nel documento di trasporto e nella bolla doganale emessa dalla Dogana serba.
La Polizia Scientifica ha accertato, inoltre, che, una volta applicato il sigillo all’autoarticolato, era impossibile che passeggeri clandestini si introducessero all’interno del mezzo senza provocare danni sia al veicolo che al sigillo stesso. Quindi, i passeggeri clandestini erano stati fatti salire a bordo del semirimorchio prima che i funzionari doganali serbi apponessero il sigillo di sicurezza.
Sulla base delle testimonianze rese dai quattro clandestini e delle fonti di prova documentate e acquisite dagli investigatori, il conducente dell’autoarticolato K.S. è stato arrestato per favoreggiamento e introduzione nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari clandestini.
Al conducente, che al termine delle formalità di legge è stato associato al carcere di Ravenna, è stata anche contestata l’aggravante della pericolosità per aver utilizzato un mezzo di trasporto internazionale non adibito al trasporto di persone e, pertanto, in condizioni precarie.
(foto di repertorio)
© copyright la Cronaca di Ravenna
Ieri mattina il personale della Polizia di Frontiera Marittima è intervenuto, su richiesta dell’Agenzia delle Dogane, presso uno spedizioniere del porto San Vitale dove il conducente di un autoarticolato aveva segnalato che dal proprio semirimorchio provenivano delle grida di persone.
Gli agenti della Polizia di Frontiera, rapidamente intervenuti, accertata la presenza di esseri umani all’interno del semirimorchio hanno rotto il sigillo apposto sull’autoarticolato verificando che all’interno vi erano quattro cittadini afgani tutti minori di 18 anni.
Sul posto sono intervenuti anche agenti della Sezione criminalità Organizzata e Straniera della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica della Questura che hanno verificato che il sigillo sul mezzo era stato apposto da un funzionario doganale serbo e non si trattava di un sigillo applicato da uno spedizioniere su autorizzazione della Dogana serba.
Il sigillo aveva la funzione di garantire che il carico non fosse stato alterato, modificato, sottratto o distrutto durante il trasporto, e di attestare che il carico trasportato era effettivamente quello indicato nel documento di trasporto e nella bolla doganale emessa dalla Dogana serba.
La Polizia Scientifica ha accertato, inoltre, che, una volta applicato il sigillo all’autoarticolato, era impossibile che passeggeri clandestini si introducessero all’interno del mezzo senza provocare danni sia al veicolo che al sigillo stesso. Quindi, i passeggeri clandestini erano stati fatti salire a bordo del semirimorchio prima che i funzionari doganali serbi apponessero il sigillo di sicurezza.
Sulla base delle testimonianze rese dai quattro clandestini e delle fonti di prova documentate e acquisite dagli investigatori, il conducente dell’autoarticolato K.S. è stato arrestato per favoreggiamento e introduzione nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari clandestini.
Al conducente, che al termine delle formalità di legge è stato associato al carcere di Ravenna, è stata anche contestata l’aggravante della pericolosità per aver utilizzato un mezzo di trasporto internazionale non adibito al trasporto di persone e, pertanto, in condizioni precarie.
(foto di repertorio)
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