"Frontiere tracciabili", la Guardia costiera dell'Emilia Romagna sequestra 4,5 tonnellate di prodotti ittici non in regola | la CRONACA di RAVENNA

"Frontiere tracciabili", la Guardia costiera dell'Emilia Romagna sequestra 4,5 tonnellate di prodotti ittici non in regola

Maxi operazione nazionale di controllo sui prodotti della pesca importati dall'estero

24 dicembre 2020 - “Frontiere tracciabili” è la maxi operazione nazionale della Guardia Costiera che in Emilia Romagna ha portato al sequestro/fermo amministrativo di oltre 4,5 tonnellate di prodotto ittico irregolare, per gran parte proveniente dall’estero. In particolare, due distinte operazioni, condotte, tra le altre, presso hub logistici (centri di stoccaggio e lavorazione/import-export di prodotti ittici), hanno rinvenuto in un caso 865 kg (seppie e scampi), in un altro 1195 kg (totani, pesce specchio), di prodotti ittici detenuti oltre il termine minimo di conservazione.

A livello nazionale sono 9.000 le verifiche condotte dagli ispettori della pesca, 380 le sanzioni elevate, per un importo complessivo di oltre 600 mila euro, con 274 sequestri operati per un totale di circa 80 tonnellate di prodotto ittico irregolare pronto ad essere immesso nel circuito della grande distribuzione.

L’operazione è stata avviata all’inizio di dicembre e proseguirà per tutto il periodo delle feste in considerazione dell’aumento esponenziale della domanda di prodotti ittici nel periodo delle festività natalizie.

L’obbiettivo è quello di contrastare l’inevitabile incremento del rischio a cui è esposto il consumatore finale nell'acquisto di prodotti ittici provenienti - soprattutto in questo periodo dell'anno - dall’estero e immessi sul mercato privi delle necessarie informazioni sulla provenienza e, molto spesso, non idonei al consumo umano poiché non rispondenti ai necessari parametri di qualità e genuinità.

“Frontiere tracciabili” vede impegnati oltre 3mila uomini e donne della Guardia Costiera in una serie di mirati controlli lungo l'intera filiera ittica, concentrati soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, dove peraltro principalmente viene accentrato anche il prodotto proveniente dall’estero; all'intenso piano di controlli, si sono inoltre aggiunte verifiche mirate sui punti di ingresso nel territorio italiano come porti e aeroporti, e verifiche su strada e lungo autostrade.

Una stretta, quella della Guardia Costiera Italiana, nei controlli - rafforzati dalla collaborazione con altre Amministrazioni dello Stato - che mette al centro il cittadino, tutelato nell’acquisto di prodotti sicuri, controllati e certificati, evitando l’immissione nella media e piccola distribuzione di decine di tonnellate di prodotti della pesca pericolosi per i consumatori finali.

Accade anche spesso che i prodotti ittici siano venduti - consumando delle vere e proprie frodi a carico dei consumatori - a prezzi maggiorati, e quali specie più pregiate, attraverso l'immissione sul mercato di prodotti della pesca che, invece, per origine, provenienza, qualità differiscono dalle caratteristiche dichiarate all'ignaro consumatore.

È scattata così - a tutela del "made in Italy" e a sostegno degli operatori nazionali del settore della pesca, già colpiti dalle difficoltà connesse all'emergenza epidemiologica in atto - la scelta mirata di rafforzare le attività degli ispettori della Guardia Costiera specializzati nei controlli sulla pesca con un focus sui prodotti importati dall’estero, pronti ad essere smistati in maniera illegale e, quindi, non concorrenziale sul mercato italiano attraverso la grande e media distribuzione.

Numeri destinati ad aumentare con il trascorrere dei giorni e che si inseriscono nello sforzo complessivo posto in essere dalla Guardia Costiera in materia di controllo pesca nel 2020, per un importo di oltre 7milioni di euro di sanzioni comminate, cui è scaturito il sequestro di oltre 340 tonnellate di prodotto irregolare, un terzo del quale di provenienza estera. Numeri che testimoniano la portata dello sforzo profuso dal Corpo nella funzione di controllo del settore della pesca, affidatagli dal competente Dicastero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

"Già nel nome questa rilevante operazione indica due priorità: garantire i consumatori, garantire informazioni corrette sull'origine e tracciabilità del cibo e, in questo caso, del pescato. Ringrazio la Guardia Costiera che durante tutto l’anno svolge un’attività di controllo e prevenzione per la tutela dell’intera filiera della pesca, fino al consumatore finale. Operazioni come queste, su larga scala, hanno lo scopo di assicurare la qualità del pescato che arriva sulle nostre tavole in questi giorni in cui la richiesta di prodotto ittico è certamente più elevata.” ha dichiarato la Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova. “Grazie al costante operato delle donne e uomini del Corpo lungo la filiera ittica e all’attenzione costante nei confronti del prodotto importato dall’estero, a tutela del Made in Italy, viene assicurata - non solo la piena sostenibilità dell’attività di pesca nei nostri mari - ma il costante supporto al ceto peschereccio e alle imprese italiane".

"Questa operazione - ha affermato il Comandante Generale della Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino - conferma l'attenzione che il Corpo, e più genericamente del Sistema-Italia, rivolgono alle eccellenze del Paese, in questo caso i nostri pescatori, ancor più in un frangente delicato quale quello che stiamo attraversando, dando riposte concrete alla necessità di tutela dei nostri cittadini".


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