La Uil contraria ai test rapidi nasali per studenti in farmacia | la CRONACA di RAVENNA

La Uil contraria ai test rapidi nasali per studenti in farmacia

"C'è il rischio di un intasamento, meglio individuare altre soluzioni logistiche"

11 dicembre 2020 - La Regione in questi giorni sta mettendo a punto un accordo con le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate per effettuare test rapidi nasali per la rilevazione dell’antigene del coronavirus.

I test rapidi nasali sono riservati agli studenti da 0 a 18 anni e per i loro familiari e svolgono un ruolo nello screening della popolazione senza sintomi e/o che non abbia avuto contatti stretti con soggetti affetti da Covid 19.

La Uiltucs (Uil lavoratori turismo commercio servizi) di Ravenna, "pur apprezzando l’iniziativa della Regione, che può essere un valido strumento per “tracciare” l’evoluzione dei contagi da Covid 19, si chiede se le farmacie siano il luogo migliore deputato a svolgere questa attività. Fino ad oggi i test molecolari ed i test rapidi sono stati effettuati sostanzialmente tramite la predisposizione di appositi drive-through allestiti all’aperto e dotati di personale infermieristico specializzato evitando, pertanto, di effettuare tamponi in luoghi chiusi diversi dalle strutture ospedaliere o da laboratori privati specializzati".

La rete delle Farmacie, pubbliche e private, "rischia di non essere in grado di accogliere la mole degli interessati poiché, seppur volontario, il test è gratuito ed è prevedibile che ci saranno centinaia di accessi.
Per quanto le misure di sicurezza per gli addetti delle farmacie siano state implementate, dubitiamo che tutte le Farmacie che presumibilmente aderiranno al progetto abbiano i locali idonei come dimensioni, filtrazione e ricambio d’aria, oltre alle dotazioni necessarie per svolgere questa attività in piena sicurezza".

"Forse si potevano trovare ulteriori alternative più praticabili per effettuare i test rapidi individuando strutture adeguate e dedicate allo scopo, eventualmente anche all’aperto, al fine di evitare assembramenti che ad oggi è l’obbiettivo principale di prevenzione contro la diffusione del coronavirus" conclude la Uiltucs.


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