Cronaca
Messa per la patrona dei Carabinieri
In occasione della Virgo Fidelis rito religioso in S. Maria del Torrione
![Messa per la patrona dei Carabinieri](/file/articoli/th/articoli_2279.jpg)
21 novembre 2020 - La chiesa di S. Maria del Torrione ha ospitato la messa in occasione della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, nonché del 79° anniversario della “Battaglia di Culqualber”.
Hanno officiato il rito don Alberto Brunelli, vicario generale dell’Arcidiocesi di Ravenna e Cervia e il parroco Paolo Pasini.
L’immagine ufficiale di S. Maria “Virgo Fidelis”, nel bassorilievo in gesso dorato custodito presso la cappella del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, coglie l’evento misterioso e unico dell’Annunciazione. Il “Si” della Vergine alla volontà di Dio rappresenta un momento umile, senza riserve e di assoluta fedeltà.
La battaglia di Culqualber fu combattuta in Etiopia tra il 6 agosto e il 21 novembre 1941 fra italiani e britannici. In quella battaglia il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri si immolò quasi al completo nella difesa del caposaldo, con tale valore che, ai pochi sopravvissuti, gli avversari tributarono l'onore delle armi. Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall'intero reparto, alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa una medaglia d'oro al valor militare.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Hanno officiato il rito don Alberto Brunelli, vicario generale dell’Arcidiocesi di Ravenna e Cervia e il parroco Paolo Pasini.
L’immagine ufficiale di S. Maria “Virgo Fidelis”, nel bassorilievo in gesso dorato custodito presso la cappella del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, coglie l’evento misterioso e unico dell’Annunciazione. Il “Si” della Vergine alla volontà di Dio rappresenta un momento umile, senza riserve e di assoluta fedeltà.
La battaglia di Culqualber fu combattuta in Etiopia tra il 6 agosto e il 21 novembre 1941 fra italiani e britannici. In quella battaglia il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri si immolò quasi al completo nella difesa del caposaldo, con tale valore che, ai pochi sopravvissuti, gli avversari tributarono l'onore delle armi. Oltre a numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall'intero reparto, alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa una medaglia d'oro al valor militare.
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