Cronaca
Due anni dopo l’alluvione tra memoria, impegno e nuove sfide
Dai 2,7 miliardi per la ricostruzione pubblica al nuovo fondo per la prevenzione del rischio idrogeologico: il punto sul lavoro svolto, i cantieri aperti, gli aiuti ai cittadini e alle imprese, e le iniziative per non dimenticare

Due anni dopo le devastanti alluvioni del maggio 2023, l’Emilia-Romagna ricorda le 17 vittime e affronta la sfida della ricostruzione: i danni ammontano a 8,5 miliardi di euro, e sono stati programmati interventi pubblici per oltre 2,7 miliardi, di cui 490 milioni destinati alle opere urgenti. Sono stati avviati 2.210 interventi sulla viabilità (1,36 miliardi) e centinaia di cantieri su fiumi, infrastrutture e servizi.
Il Governo ha riconosciuto il rischio idraulico elevato del territorio e ha istituito un fondo pluriennale da 1 miliardo (2027-2038) per contrastare il dissesto idrogeologico. Il nuovo decreto legislativo consente una gestione unificata della ricostruzione.
La raccolta fondi regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna” ha raccolto oltre 52 milioni, destinati in parte al rimborso per veicoli danneggiati, a famiglie, imprese e opere per giovani, sport e cultura. Circa 14 milioni sono stati stanziati per rimborsare le spese per paratie e barriere protettive alle abitazioni.
Il comparto agricolo ha subito gravi danni: oltre 11.000 imprese colpite su 160.000 ettari. Sono stati stanziati più di 320 milioni di euro tra fondi europei, nazionali e regionali. Anche per le nuove alluvioni del 2024 sono previsti risarcimenti tramite fondi specifici del PSR.
È attivo il portale www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro, con tutte le informazioni su interventi, sopralluoghi e contenuti multimediali. Sullo stesso sito è disponibile il format divulgativo “Parliamo di”, curato con l’Università di Bologna per sensibilizzare i cittadini sui rischi idrogeologici.
Infine, è stata inaugurata la mostra fotografica “Nei luoghi dell’alluvione - Ascoltare per ricostruire”, con scatti dei sopralluoghi, e lanciato un podcast con lo scrittore Cristiano Cavina, autore anche del libro Tropico del fango, che racconta la sua esperienza personale da alluvionato.

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