Cronaca
Dieci anni fa la collisione tra i mercantili Lady Aziza e Gokbel
A tre miglia dall'uscita del porto. Persero la vita sei marittimi turchi. Capitaneria, piloti, ormeggiatori, rimorchiatori: i soccorsi in condizioni infernali
Dieci anni fa, il 28 dicembre 2014, alle 8.40 circa, si verificò a 3 miglia dall'ingresso del porto di Ravenna una tragica collisione tra due mercantili, Lady Aziza e Gokbel, che battevano bandiera del Belize e della Turchia. Una delle due imbarcazioni, quella turca, affondò. Si inabissò con la poppa, mentre la prua spuntava dall'acqua. Degli 11 marinai, 5 furono ricoverati fuori pericolo, 6 persero la vita.
Lady Aziza, con equipaggio siriano e nove marittimi a bordo di cui nessuno ferito, era in uscita dal porto e aveva appena sbarcato il pilota per poi navigare in mare aperto. Poco dopo, lo scontro con il mercantile turco Gokbel, centrato a poppa, che manovrava per entrare in porto.
In mare la visibilità era vicina allo zero e al momento dell'incidente era in atto una forte nevicata.
Le operazioni di soccorso partirono immediatamente, coordinate dalla Capitaneria di Porto.
Intervennero due motovedette della Capitaneria, quattro rimorchiatori, due motobarche degli ormeggiatori, due motobarche dei piloti del porto, una motobarca dei Vigili del Fuoco, una motovedetta della Guardia di finanza e una della Polizia di Stato, i mezzi della Aviazione Militare.
I soccorritori si trovarono di fronte a condizioni meteo via via sempre peggiori con nebbia insistente, venti molto forti e mare mosso.
«Condizioni infernali» furono definite dai soccorritori. Uno dei mezzi del Gruppo ormeggiatori riportò danni mentre portava alcuni naufraghi verso terra. Fu soccorso e i naufraghi trasferiti su un altro mezzo.
Roberto Bunicci, Capo dei Piloti, sbarcato alle 12,30 sul molo di Marina disse «i soccorsi si stanno svolgendo in condizioni infernali. Ci sono nebbia, forti venti e mare sempre più mosso».
Mauro Samaritani, capo degli Ormeggiatori: «Un mare così non l'avevo mai visto. Onde come montagne. Raffiche di vento pazzesche e... abbiamo naufraghi... stiamo facendo l'impossibile... ma è dura! Penso ai miei ragazzi», dichiarò nel corso di una telefonata ripetutamente interrotta.
Pasquale Morrone, ispettore tecnico della Sers, alle 5,30 era nella sala operativa dei rimorchiatori. «Ho visto uscire il Lady Aziza – raccontò - seguito da una portacontainer della Msc. C’era nebbia e visibilità ridotta. Poco dopo le 8,30 ho sentito il comandante del Lady urlare ‘Help me. I’m sinking’, ‘Aiuto, sto affondando’. Sono state le uniche e ultime parole che ho sentito. Poi il silenzio tombale. A quel punto è scattata l’emergenza e ho fatto uscire quattro nostri rimorchiatori che sono stati impegnati nei soccorsi e nel garantire la sicurezza nell’area delle operazioni».
«Mi trovo presso la sala operativa della Capitaneria di Porto di Ravenna - scrisse il sindaco Fabrizio Matteucci
Procedono a pieno regime le operazioni di soccorso.
È scattata subito grande collaborazione di tutte le Forze dell’Ordine, della Polizia Municipale e degli operatori del sistema sanitario.
L’efficienza e la velocità dei soccorsi è messa a durissima prova dalle condizioni del mare che continuano ad essere proibitive e molto pericolose.
Fin da questa mattina sono in contatto costante con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi».
Le indagini attribuirono la responsabilità dell'incidente a un concorso di colpa tra i comandanti delle due navi. Il relitto della Gökbel fu recuperato l'anno dopo e trainato verso la Turchia.
Lady Aziza, sequestrata, fu successivamente venduta all'asta e cambiò nome in Yahya Junior con bandiera del Togo.

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