Cronaca
Morti in ospedale, nuovo processo per la Poggiali
Il procuratore della Cassazione, Perla Lori, ha chiesto di annullare con rinvio la sentenza di assoluzione
18 settembre 2020 - Nuovo giudizio di appello (il terzo) per Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’ospedale Umberto I di Lugo (in provincia di Ravenna), accusata di aver ucciso con un’iniezione letale una 78enne, Rosa Calderoni, deceduta nell’aprile del 2014.
Il procuratore della Cassazione, Perla Lori - come scrive l'huffingtonpost - ha chiesto di annullare con rinvio la sentenza di assoluzione per la Poggiali. In aula erano presenti solamente gli avvocati delle parti. L’ex infermiera era stata radiata dall’albo dei professionisti nel 2017, dopo le foto che la ritraevano sorridente accanto alla donna uccisa.
Nel 2016, la Poggiali era stata condannata in primo grado all’ergastolo e assolta nel luglio dell’anno dopo. Nel 2018, la Cassazione aveva chiesto di annullare l’assoluzione disponendo un nuovo giudizio di secondo grado, conclusosi il 23 maggio 2019 con una nuova assoluzione. Ora la Suprema Corte è chiamata a esprimersi sulla richiesta della Procura generale di Bologna, accettando o meno di annullare la sentenza d’Appello bis che aveva previsto l’assoluzione in quanto “il fatto non sussiste”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il procuratore della Cassazione, Perla Lori - come scrive l'huffingtonpost - ha chiesto di annullare con rinvio la sentenza di assoluzione per la Poggiali. In aula erano presenti solamente gli avvocati delle parti. L’ex infermiera era stata radiata dall’albo dei professionisti nel 2017, dopo le foto che la ritraevano sorridente accanto alla donna uccisa.
Nel 2016, la Poggiali era stata condannata in primo grado all’ergastolo e assolta nel luglio dell’anno dopo. Nel 2018, la Cassazione aveva chiesto di annullare l’assoluzione disponendo un nuovo giudizio di secondo grado, conclusosi il 23 maggio 2019 con una nuova assoluzione. Ora la Suprema Corte è chiamata a esprimersi sulla richiesta della Procura generale di Bologna, accettando o meno di annullare la sentenza d’Appello bis che aveva previsto l’assoluzione in quanto “il fatto non sussiste”.
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