Cronaca
«Lettini a pagamento a Foce Bevano?»
Italia Nostra: «Il Parco del Delta del Po, infatti, parrebbe intenzionato a rispolverare un progetto di quasi 15 anni fa, proposta sconcertante»
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18 maggio 2024 - «Leggiamo di una possibile messa a reddito di una delle spiagge più preziose d’Italia per biodiversità, ovvero quella della Riserva di foce Bevano, con tanto di lettini, servizi igienici, somministrazione di cibo e bevande e pulizie meccaniche», denuncia Italia Nostra.
«Il Parco del Delta del Po, infatti, parrebbe intenzionato a rispolverare un progetto di quasi 15 anni fa dove si prevede tutto questo, e il motivo sarebbe quello di mettere il freno a una situazione che viene descritta come indecorosa, in particolare a Lido di Dante».
«La proposta è sconcertante per svariati motivi: il primo, è l’ammissione del pieno fallimento dell’istituzione della spiaggia naturista di Lido di Dante, tanto pubblicizzata dal sindaco de Pascale e dalla Giunta, creata nel 2020 e istituita tramite ordinanza anche quest’anno.
L’ordinanza infatti fu presentata come necessaria e inevitabile per sanare alcune situazioni di degrado legate alle fruizioni improprie. Perché allora è stata rinnovata, chiede Italia Nostra.
«Il secondo riguarda un ulteriore fallimento, che è quello delle istituzioni preposte ai controlli e alle informative ai cittadini, ovvero il Comune di Ravenna, i Carabinieri Forestali Biodiversità ed il Parco del Delta del Po stesso».
«Il terzo, forse più grave di tutti, è la completa discrepanza tra i “progetti” e la realtà dei fatti: la Riserva è in stato di grandissima sofferenza, la spiaggia di Lido di Dante sottoposta a ripascimento nel 2022 è già ridotta ad una striscia profonda pochi metri, le dune sono sezionante completamente dal lato mare e da quest’anno il fenomeno si osserva anche a Lido di Classe.
Le passerelle trasversali realizzate a cavallo delle dune con le inutili compensazioni Eni sono ora a pochi metri dalla riva e, fatto mai successo prima, nessuna nidificazione sulla spiaggia ha ancora avuto luogo quest’anno proprio per l’esiguità della stessa. A questo quadro drammatico e irreversibile dovuto a subsidenza, erosione e innalzamento dei mari, dobbiamo quindi aggiungere anche recinti con cassa per l’ingresso, lettini, bagni e pulizie meccaniche, magari raccontando che serve per tutelare la natura?».
© copyright la Cronaca di Ravenna
«Il Parco del Delta del Po, infatti, parrebbe intenzionato a rispolverare un progetto di quasi 15 anni fa dove si prevede tutto questo, e il motivo sarebbe quello di mettere il freno a una situazione che viene descritta come indecorosa, in particolare a Lido di Dante».
«La proposta è sconcertante per svariati motivi: il primo, è l’ammissione del pieno fallimento dell’istituzione della spiaggia naturista di Lido di Dante, tanto pubblicizzata dal sindaco de Pascale e dalla Giunta, creata nel 2020 e istituita tramite ordinanza anche quest’anno.
L’ordinanza infatti fu presentata come necessaria e inevitabile per sanare alcune situazioni di degrado legate alle fruizioni improprie. Perché allora è stata rinnovata, chiede Italia Nostra.
«Il secondo riguarda un ulteriore fallimento, che è quello delle istituzioni preposte ai controlli e alle informative ai cittadini, ovvero il Comune di Ravenna, i Carabinieri Forestali Biodiversità ed il Parco del Delta del Po stesso».
«Il terzo, forse più grave di tutti, è la completa discrepanza tra i “progetti” e la realtà dei fatti: la Riserva è in stato di grandissima sofferenza, la spiaggia di Lido di Dante sottoposta a ripascimento nel 2022 è già ridotta ad una striscia profonda pochi metri, le dune sono sezionante completamente dal lato mare e da quest’anno il fenomeno si osserva anche a Lido di Classe.
Le passerelle trasversali realizzate a cavallo delle dune con le inutili compensazioni Eni sono ora a pochi metri dalla riva e, fatto mai successo prima, nessuna nidificazione sulla spiaggia ha ancora avuto luogo quest’anno proprio per l’esiguità della stessa. A questo quadro drammatico e irreversibile dovuto a subsidenza, erosione e innalzamento dei mari, dobbiamo quindi aggiungere anche recinti con cassa per l’ingresso, lettini, bagni e pulizie meccaniche, magari raccontando che serve per tutelare la natura?».
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