Cronaca
Mensa della Caritas a Santa Teresa, 130 poveri al giorno in fila per un pasto
Nel mese di agosto ne sono stati serviti 260 tra pranzo e cena. Un centinaio i volontari al lavoro. Con gli oltre 50mila euro donati dalla Cassa di Ravenna sono state acquistate le provviste
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14 settembre 2023 - Sono stati circa 260 i pasti serviti ogni giorno, tra pranzo e cena per una media di 130 ospiti al giorno alla mensa Caritas a Santa Teresa in sostituzione a quella di San Rocco.
Il servizio per le persone povere si è chiuso lo scorso 31 agosto. Ora si proseguirà ogni domenica e nelle festività, come già iniziato l’anno scorso, anche grazie alla nuova cucina professionale installata a Santa Teresa in primavera e sperimentata in agosto.
“C’è stata una leggera flessione rispetto all’agosto 2022 - spiega Daniela Biondi, vice-direttrice della Caritas della diocesi Ravenna-Cervia -; molto probabilmente l’alluvione e le sue conseguenze hanno scoraggiato quei bisognosi “viandanti” che durante l’estate si spostano di città in città in cerca di nuove opportunità occupazionali e abitative. La stagione al mare è partita in ritardo qui e anche le occasioni di altri lavori stagionali si sono ridotte”.
Tra le persone che ogni giorno sono arrivate in mensa, prosegue Daniela, sono aumentati gli italiani: “si tratta di anziani soli che venivano anche solo per pranzare in compagnia e famiglie con lavori precari e redditi insufficienti”. E poi ci sono gli “ospiti abituali: “persone che vivono per strada, frequentano i dormitori e si rivolgono a realtà come la nostra e l’Opera”, spiega Matteo Zornetta responsabile dei volontari.
Ma la forza dell’esperienza della mensa sono certamente i volontari: tra i 15 e i 20 quelli che hanno assicurato il servizio ogni giorno, per un totale di un centinaio. Vengono da parrocchie del territorio, dai gruppi scout, dalla Caritas e dalla Camminiamo Insieme, la onlus che riunisce i volontari dell’Opera Santa Teresa: giovani e adulti che ogni mattina, ritrovandosi nella cucina di Santa Teresa, hanno preparato pasti per pranzo e per cena ai tanti che si sono presentati.
“Chi vuole può dare il suo contributo nel tempo che ha a disposizione - spiega Filippo Botti, responsabile delle attività istituzionali dell’Opera -. Quest’anno con nostra grande soddisfazione hanno partecipato tanti ragazzi. Sono nati forti legami tra i giovani e i veterani della Mensa, e si è lavorato con tanto entusiasmo, con spirito di fraternità e sempre nel rispetto reciproco. Ed è grazie al significativo legame nato da tempo tra la nostra Fondazione e la Caritas che è stato possibile raggiungere questi risultati. Una collaborazione che conferma quanto sia importante, soprattutto nel nostro settore, riuscire a fare rete tra enti e associazioni, trovare punti di incontro che consentano di rafforzare quelle sinergie che ci permettano di rispondere ai nuovi bisogni della società”.
“Grazie a un’importante donazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, da oltre 50mila euro – spiegano Daniela Biondi e Filippo Botti – siamo riusciti ad acquistare provviste e a compore i nostri menù, con i consigli di un nutrizionista, in modo che fossero completi ed equilibrati. Un’attenzione in più ai nostri ospiti”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il servizio per le persone povere si è chiuso lo scorso 31 agosto. Ora si proseguirà ogni domenica e nelle festività, come già iniziato l’anno scorso, anche grazie alla nuova cucina professionale installata a Santa Teresa in primavera e sperimentata in agosto.
“C’è stata una leggera flessione rispetto all’agosto 2022 - spiega Daniela Biondi, vice-direttrice della Caritas della diocesi Ravenna-Cervia -; molto probabilmente l’alluvione e le sue conseguenze hanno scoraggiato quei bisognosi “viandanti” che durante l’estate si spostano di città in città in cerca di nuove opportunità occupazionali e abitative. La stagione al mare è partita in ritardo qui e anche le occasioni di altri lavori stagionali si sono ridotte”.
Tra le persone che ogni giorno sono arrivate in mensa, prosegue Daniela, sono aumentati gli italiani: “si tratta di anziani soli che venivano anche solo per pranzare in compagnia e famiglie con lavori precari e redditi insufficienti”. E poi ci sono gli “ospiti abituali: “persone che vivono per strada, frequentano i dormitori e si rivolgono a realtà come la nostra e l’Opera”, spiega Matteo Zornetta responsabile dei volontari.
Ma la forza dell’esperienza della mensa sono certamente i volontari: tra i 15 e i 20 quelli che hanno assicurato il servizio ogni giorno, per un totale di un centinaio. Vengono da parrocchie del territorio, dai gruppi scout, dalla Caritas e dalla Camminiamo Insieme, la onlus che riunisce i volontari dell’Opera Santa Teresa: giovani e adulti che ogni mattina, ritrovandosi nella cucina di Santa Teresa, hanno preparato pasti per pranzo e per cena ai tanti che si sono presentati.
“Chi vuole può dare il suo contributo nel tempo che ha a disposizione - spiega Filippo Botti, responsabile delle attività istituzionali dell’Opera -. Quest’anno con nostra grande soddisfazione hanno partecipato tanti ragazzi. Sono nati forti legami tra i giovani e i veterani della Mensa, e si è lavorato con tanto entusiasmo, con spirito di fraternità e sempre nel rispetto reciproco. Ed è grazie al significativo legame nato da tempo tra la nostra Fondazione e la Caritas che è stato possibile raggiungere questi risultati. Una collaborazione che conferma quanto sia importante, soprattutto nel nostro settore, riuscire a fare rete tra enti e associazioni, trovare punti di incontro che consentano di rafforzare quelle sinergie che ci permettano di rispondere ai nuovi bisogni della società”.
“Grazie a un’importante donazione della Cassa di Risparmio di Ravenna, da oltre 50mila euro – spiegano Daniela Biondi e Filippo Botti – siamo riusciti ad acquistare provviste e a compore i nostri menù, con i consigli di un nutrizionista, in modo che fossero completi ed equilibrati. Un’attenzione in più ai nostri ospiti”.
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