Alluvione e frane. 22 cantieri per un investimento di 41 milioni | la CRONACA di RAVENNA

Alluvione e frane. 22 cantieri per un investimento di 41 milioni

Interventi di somma urgenza sugli argini di Lamone, Santerno, Ronco e Senio

14 agosto 2023 - È un’estate di cantieri quella che interessa i territori dell’Emilia-Romagna colpiti dall’alluvione e dal maltempo del mese di maggio. Sono in tutto 22 i cantieri aperti in provincia di Ravenna, per un investimento dal valore complessivo di circa 41 milioni di euro.
Tra i principali, rientra la messa in sicurezza dei tratti arginali del fiume Lamone collassati a monte e a valle nel comune di Faenza, per oltre 6 milioni di euro.
Altre opere di sistemazione interessano il corso d’acqua, nel cuore della città, per quasi 3 milioni e 900mila euro. Tre milioni e mezzo servono per ricostruire i muretti idraulici posti a difesa di via Renaccio e via Cimatti, realizzati sulla sommità dei rilevati arginali e crollati per la furia delle acque. Dall’abitato fino al ponte di Grattacoppa, risultano in corso lavori per garantire l’officiosità idraulica del fiume, con taglio della vegetazione e ripristino della golena, dei corpi arginali e delle rampe esterne (990mila euro). In varie località del comune di Faenza si sta rimuovendo la vegetazione caduta nell’alveo di Senio, Santerno e Lamone (248mila euro circa).  

Sempre sul Lamone, a Bagnacavallo, con un duplice intervento dal valore complessivo di quasi 4 milioni di euro si sta ricostruendo l’argine sinistro a monte del ponte della ferrovia, a Boncellino; a Traversara è in corso il ripristino dell’officiosità idraulica e delle arginature (611mila euro).
A Ravenna, lungo lo stesso fiume, sono in svolgimento opere da oltre 360mila euro per il ripristino dell’officiosità idraulica dal ponte di Grattacoppa alla Statale 309; in vari comuni del territorio ravennate si sta operando sempre sul medesimo corso d’acqua (755mila euro).

Interventi in corso anche tra Lugo e Sant’Agata sul Santerno, a Cà di Lugo, per la ricostruzione dell’argine e per assicurare il regolare scorrimento delle acque del Santerno (oltre 8 milioni di euro).  

Sul Ronco, a Coccolia di Ravenna, è in atto un investimento da 400mila euro per ripristinare il muro di protezione idraulica crollato.

Vari comuni sono inoltre interessati da opere di ripristino dell’officiosità e delle arginature del Senio (1 milione e 250mila euro); da Castel Bolognese ad Alfonsine si stanno sistemando brecce arginali in destra e sinistra idraulica, con la ripresa di cedimenti (1 milione e 240mila euro); opere analoghe si stanno svolgendo lungo il Marzeno, da Faenza e alla chiusa di via San Martino (367mila euro).
Sul Savio, invece, sono in corso lavori di messa in sicurezza dell’argine destro, a valle dell’abitato di Castiglione di Cervia e dei cedimenti arginali diffusi lungo l’intera asta fluviale (1 milione 240mila).

La costruzione di un argine provvisorio a protezione delle abitazioni in territorio ravennate è in corso a San Prospero, sul Santerno, nel comune di Imola (50mila euro). A Sant’Agata, invece, si sta operando per la sistemazione della rotta arginale in sponda sinistra del torrente, tra il ponte della ferrovia e la Provinciale 253 (2 milioni e 480 mila euro).
E ancora: si stanno ricostruendo gli argini in sinistra idraulica, tra il ponte sulla Provinciale 253 e la passerella di Santa Maria in Fabriago, in comune di Lugo (3 milioni e 824mila euro).

“L’impegno è massimo e si sta lavorando senza sosta per ripristinare condizioni di sicurezza dei fiumi nei territori colpiti- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. I cantieri aperti su fiumi e torrenti emiliano-romagnoli, dal valore complessivo di circa 116 milioni di euro, fanno parte del pacchetto di 400 milioni per opere di somma urgenza già segnalate come assoluta priorità al Governo, e per le quali attendiamo al più presto il trasferimento delle risorse.
Gli interventi in corso- prosegue la vicepresidente- significano la presenza di imprese operative, operai all’opera, professionisti in campo per coordinare gli interventi: tutti attivati in somma urgenza, cioè prima di disporre delle somme necessarie per pagare i lavori, ancora da trasferire al commissario Figliuolo. Siamo in attesa, appunto, della pubblicazione del relativo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Serve fare in fretta perché l’autunno è alle porte e non si può perdere tempo, ecco perché dobbiamo lavorare anche per pianificare gli ulteriori interventi urgenti che ancora non hanno una copertura finanziaria. La situazione- conclude Priolo-, soprattutto in collina e Appennino, è complessa”.

 


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