Cronaca
400mila euro sequestrati a un 27enne spacciatore di origini albanesi
Arrivato in Italia nel 2010 aveva come copertura un'azienda artigiana. Arrestato ed espulso, le indagini dell'Anticrimine hanno portato agli appartamenti che risultavano intestati al padre
![400mila euro sequestrati a un 27enne spacciatore di origini albanesi](/file/articoli/th/articoli_638253991377566335.jpg)
19 luglio 2023 - Quattro appartamenti e denaro in contanti per un valore di 400mila euro sono stati sequestrati dalla polizia di Stato a un ventisettenne di origini albanesi, risultato negli anni punto di riferimento dello spaccio nell’intera area della Bassa Romagna.
Il ragazzo, dal suo arrivo in Italia, agli inizi degli anni 2010, aveva aperto come copertura un’impresa artigiana ma di fatto viveva con il commercio di droga “pesante”, ma fu arrestato nell’ambito di una vasta operazione su traffico e vendita di sostanze stupefacenti condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura di Bologna.
Per la sua pericolosità sociale, il ventisettenne è stato espulso e accompagnato alla frontiera verso Tirana il 17 agosto del 2020.
Nello svolgimento degli accertamenti patrimoniali condotti dalla Divisione Anticrimine, con la partecipazione del Commissariato di Lugo ed estesi anche in ambito internazionale, sono stati trovati nella disponibilità dell’uomo quattro appartamenti in un’unica palazzina nel territorio della Bassa Romagna e una cospicua somma di denaro frutto dell’investimento immobiliare generato dal commercio della droga in cui era particolarmente inserito.
Guadagni illeciti che il ventisettenne aveva intestato al padre, residente all’estero e privo di rapporti economici, con l’obiettivo di sottrarli da possibili “aggressioni” penali o amministrative. L’uomo, al quale è stato appunto inibito il rientro in Italia, aveva continuato a gestire dall’Albania i propri affari illeciti attraverso l’interposta persona.
Quindi, dopo l’esecuzione del decreto di sequestro degli immobili e della somma di denaro versata in un conto corrente acceso presso un istituto di credito italiano, per la futura confisca, nelle prime ore della mattinata di ieri, gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, insieme a quelli del Commissariato di Lugo, si sono recati presso la palazzina dove lo straniero aveva acquistato i quattro appartamenti e dopo aver identificato gli occupanti, titolari di regolare contratto di affitto, hanno proceduto a immettere nel possesso dei beni l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale.
Il provvedimento di sequestro propedeutico alla confisca disposto dal Tribunale di Bologna su proposta del Questore di Ravenna, Lucio Pennella, è il risultato delle indagini patrimoniali eseguite da diversi mesi dalla Divisione Anticrimine della Questura di Ravenna, con il supporto del Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il ragazzo, dal suo arrivo in Italia, agli inizi degli anni 2010, aveva aperto come copertura un’impresa artigiana ma di fatto viveva con il commercio di droga “pesante”, ma fu arrestato nell’ambito di una vasta operazione su traffico e vendita di sostanze stupefacenti condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura di Bologna.
Per la sua pericolosità sociale, il ventisettenne è stato espulso e accompagnato alla frontiera verso Tirana il 17 agosto del 2020.
Nello svolgimento degli accertamenti patrimoniali condotti dalla Divisione Anticrimine, con la partecipazione del Commissariato di Lugo ed estesi anche in ambito internazionale, sono stati trovati nella disponibilità dell’uomo quattro appartamenti in un’unica palazzina nel territorio della Bassa Romagna e una cospicua somma di denaro frutto dell’investimento immobiliare generato dal commercio della droga in cui era particolarmente inserito.
Guadagni illeciti che il ventisettenne aveva intestato al padre, residente all’estero e privo di rapporti economici, con l’obiettivo di sottrarli da possibili “aggressioni” penali o amministrative. L’uomo, al quale è stato appunto inibito il rientro in Italia, aveva continuato a gestire dall’Albania i propri affari illeciti attraverso l’interposta persona.
Quindi, dopo l’esecuzione del decreto di sequestro degli immobili e della somma di denaro versata in un conto corrente acceso presso un istituto di credito italiano, per la futura confisca, nelle prime ore della mattinata di ieri, gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, insieme a quelli del Commissariato di Lugo, si sono recati presso la palazzina dove lo straniero aveva acquistato i quattro appartamenti e dopo aver identificato gli occupanti, titolari di regolare contratto di affitto, hanno proceduto a immettere nel possesso dei beni l’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale.
Il provvedimento di sequestro propedeutico alla confisca disposto dal Tribunale di Bologna su proposta del Questore di Ravenna, Lucio Pennella, è il risultato delle indagini patrimoniali eseguite da diversi mesi dalla Divisione Anticrimine della Questura di Ravenna, con il supporto del Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
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