20mila postazioni informatiche per assistere più rapidamente e a domicilio i pazienti | la CRONACA di RAVENNA

20mila postazioni informatiche per assistere più rapidamente e a domicilio i pazienti

La Regione investe nella telemedicina. Visite o controlli di routine possono essere svolti a distanza, direttamente da casa, con ottimi esiti. Televisite e teleconsulti potrebbero coinvolgere fino a 1,2 milioni di persone con patologie croniche

28 giugno 2023 - 20mila postazioni informatiche per assistere più rapidamente e a domicilio i pazienti.
La Regione investe nella telemedicina. Visite o controlli di routine possono essere svolti a distanza, direttamente da casa, con ottimi esiti. Televisite e teleconsulti potrebbero coinvolgere fino a 1,2 milioni di persone con patologie croniche.

Un esempio. Si prende lo smartphone, lo specialista legge gli esami eseguiti e modifica o conferma la terapia che si sta assumendo. O ancora, se serve si accende la telecamera, si misuri la pressione, la glicemia nel sangue o altri valori e si inviano i dati al medico, che in tempo reale verifica le condizioni di salute.

La telemedicina oltre che estremamente utile è anche molto promettente specie nel caso di patologie croniche come quelle cardiache o il diabete, oppure per pazienti giovani che hanno poco tempo a disposizione ma familiarità con la tecnologia: in questi casi, infatti, le visite o i controlli clinici di routine possono essere svolti a distanza con ottimi esiti.

Un servizio su cui la Regione Emilia-Romagna continua a investire, come dimostra il modello organizzativo per l’implementazione dei servizi di telemedicina approvato in questi giorni dalla Giunta, con l’obiettivo di allestire sul territorio 20mila postazioni informatiche dedicate a questi servizi.

Il progetto rientra tra gli interventi attuativi degli obiettivi del PNRR (Missione 6, Salute) e del Piano complementare; la Regione avrà un ruolo di regia, coordinamento e monitoraggio, mentre saranno le Aziende sanitarie a occuparsi dell’avvio e della realizzazione operativa delle attività.

La redazione del modello organizzativo fa seguito a un piano, valutato positivamente da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) lo scorso marzo, che individuava il fabbisogno regionale partendo dai dati sulle condizioni di salute attuali della popolazione regionale.

I servizi di telemedicina cui fa riferimento il modello sono la televisita, il teleconsulto, la teleconsulenza medico-sanitaria, la teleassistenza e il telemonitoraggio.
L’obiettivo regionale per il telemonitoraggio è quello di garantire la presa in carico di circa 12mila pazienti ad elevata complessità e fabbisogno assistenziale. Televisite e teleconsulti potrebbero coinvolgere fino a 1,2 milioni di persone, cioè tutti i cittadini con almeno una delle patologie croniche considerate.

La distribuzione sul territorio delle postazioni
Il modello regionale prevede la distribuzione di 5.000 postazioni nelle Case di comunità, in particolare negli ambulatori specialistici, infermieristici, di sanità pubblica, nei consultori familiari, nelle pediatrie di comunità, negli studi dei medici di medina generale e dei pediatri di libera scelta, negli spazi dedicati ai pazienti.

100 postazioni saranno dedicate alle centrali operative territoriali, altre 100 alle unità di continuità assistenziale (ex guardia medica). 1.000 postazioni saranno a disposizione dell’assistenza domiciliare integrata, 300 della rete delle cure palliative, altre 2.500 per gli ambulatori dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta fuori dalle case di comunità, 8.000 per gli ambulatori ospedalieri e i poliambulatori.
Le ultime 3.000 postazioni saranno assegnate ad altre strutture territoriali. Naturalmente per usufruire del servizio il paziente deve essere informato sui suoi diritti, anche con il coinvolgimento del caregiver quando necessario: deve cioè sapere in cosa consiste la prestazione, quali strutture saranno coinvolte, quali informazioni trattate.

Il cronoprogramma
Le Regioni devono attendere il decreto ministeriale che ripartirà le risorse per il tramite Agenas.
Le risorse saranno distribuite sia sulla base dei fabbisogni e degli obiettivi espressi dai piani di telemedicina regionali, sia tenendo conto del progetto regionale di telemedicina appena redatto.
L’obiettivo è quello acquistare le attrezzature entro l’inizio dell’anno prossimo per poter attivare i servizi nella primavera del 2024 e aver monitorato a distanza 12mila persone a fine 2025.


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