Cultura
"Dante poeta-scrittore". La targa più offensiva, l'ennesima persecuzione
Dis-ORDINE: «In Italia esistono 3793 targhe a lui dedicate. In nessun luogo al mondo è definito "scrittore", solo a Ravenna, davanti al suo sepolcro. Un piccolo errore, ma che apre la strada a una grande risata. Poniamo fine a questa vergogna».
16 maggio 2023 - Tra anniversari danteschi, Congressi internazionali e Biennali del Mosaico Contemporaneo, l’Associazione Dis-ORDINE «cerca come sempre di dare rilevanza anche agli interstizi della realtà cittadina e di segnalare quegli elementi che sembrano marginali, ma che partecipano anch’essi a rendere leggibile la nostra città».
«Esistono migliaia di targhe toponomastiche dedicate al sommo poeta, il più famoso e conosciuto al mondo: piazze, vie, lapidi. Secondo alcune stime in Italia dovrebbero essere 3793! Ravenna ha l’ordito della propria storia intessuta con la trama dantesca e più volte si è stati perfino tentati di estendere la toponomastica dantesca, assegnando nomi di vie a chi fece il primo commento della Comedia (Jacopo Alighieri), a chi contribuì al recupero degli ultimi canti (Piero Giardini), a chi ospitò il poeta a Ravenna (Guido Novello da Polenta), a chi ne salvò le ossa pochi anni dopo la sua morte (Pino della Tosa), a chi evitò la distruzione di quei resti nell’Ottocento (Anastasio Matteucci), a custodi storici della tomba (Antonio Fusconi) e a famosi estensori di epitaffi».
«Tutto giusto e auspicabile, ma non dimentichiamo che in nessun luogo al mondo Dante è stato definito «SCRITTORE». Solo a Ravenna, proprio davanti al suo sepolcro, compare la targa più offensiva ove viene definito POETA-SCRITTORE.
Abbiamo trovato corrispondenza di intenti e di sensibilità anche presso studiosi, artisti, intellettuali, politici e cittadini comuni che in centinaia hanno sottoscritto questo nostro appello per correggere quello che consideriamo un piccolo errore ma che apre la strada ad una grande risata. Poniamo fine a questa vergogna», chiede Dis-ORDINE.
© copyright la Cronaca di Ravenna
«Esistono migliaia di targhe toponomastiche dedicate al sommo poeta, il più famoso e conosciuto al mondo: piazze, vie, lapidi. Secondo alcune stime in Italia dovrebbero essere 3793! Ravenna ha l’ordito della propria storia intessuta con la trama dantesca e più volte si è stati perfino tentati di estendere la toponomastica dantesca, assegnando nomi di vie a chi fece il primo commento della Comedia (Jacopo Alighieri), a chi contribuì al recupero degli ultimi canti (Piero Giardini), a chi ospitò il poeta a Ravenna (Guido Novello da Polenta), a chi ne salvò le ossa pochi anni dopo la sua morte (Pino della Tosa), a chi evitò la distruzione di quei resti nell’Ottocento (Anastasio Matteucci), a custodi storici della tomba (Antonio Fusconi) e a famosi estensori di epitaffi».
«Tutto giusto e auspicabile, ma non dimentichiamo che in nessun luogo al mondo Dante è stato definito «SCRITTORE». Solo a Ravenna, proprio davanti al suo sepolcro, compare la targa più offensiva ove viene definito POETA-SCRITTORE.
Abbiamo trovato corrispondenza di intenti e di sensibilità anche presso studiosi, artisti, intellettuali, politici e cittadini comuni che in centinaia hanno sottoscritto questo nostro appello per correggere quello che consideriamo un piccolo errore ma che apre la strada ad una grande risata. Poniamo fine a questa vergogna», chiede Dis-ORDINE.
© copyright la Cronaca di Ravenna