Ospedale di 'comunità' alla San Francesco | la CRONACA di RAVENNA

Ospedale di 'comunità' alla San Francesco

In attesa del nosocomio in Darsena, parte il servizio nella casa di cura del gruppo Garofalo

17 aprile 2023 - Dopo Brisighella e Cervia, che insieme vantano 44 posti letto, anche Ravenna ha il suo ospedale di Comunità “Darsena”, ricavato in un’ala del nosocomio privato accreditato “San Francesco” del gruppo Garofalo Health Care Spa.

Nel complesso, 24 sono i posti disponibili e 11 di questi sono già occupati, a dimostrazione della necessità esistente sul territorio. La nuova struttura è stata aperta ufficialmente questa mattina con l’obiettivo di offrire una risposta assistenziale appropriata ai pazienti che, non più bisognosi delle prestazioni proprie di un reparto ospedaliero per acuti, non sono ancora in grado di rientrare al domicilio sotto il profilo sanitario o socio-assistenziale.

«Grazie a questa positiva collaborazione tra Ausl Romagna e l’ospedale accreditato San Francesco – spiega il sindaco di Ravenna Michele de Pascale –, riusciamo ad anticipare di tre anni l’apertura dell’ospedale di comunità che sarà realizzato nel 2026 nella nuova Casa della salute in Darsena. Questo spazio fornirà ai cittadini un servizio fondamentale in termini di cure intermedie». Fondamentale per Ravenna si rivelerà l’uso di fondi Pnrr, così come per l’apertura della Casa della Comunità di Russi, con altri 20 posti letto, nel 2024.

«La sanità di territorio è una nostra priorità"  afferma il presidente della Regione  Stefano Bonaccini. "Si tratta di una scelta fatta da tempo, come dimostra la presenza di un numero di Case della salute fra i più alti in Italia, e confermata nel piano di investimenti sanitari del prossimo futuro. Mai come ora, non dobbiamo disperdere la lezione che ci ha lasciato il drammatico periodo della pandemia: la sanità dovrà sempre di più ridurre la distanza con i cittadini, rivestendo quella funzione intermedia fondamentale tra il ricovero ospedaliero e la cura domiciliare, grazie anche agli strumenti che l’innovazione tecnologica ci sta mettendo a disposizione».

«Questo tipo di struttura – aggiunge l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – è un segno importante per la comunità ravennate, una risposta alle crescenti cronicità e patologie non acute, per una presa in carico rapida ed efficace».

Per il direttore generale Ausl Romagna, Tiziano Carradori: «L’ospedale di comunità ha il pregio di evitare l’ospedalizzazione nel momento in cui non è più necessaria e di ‘aggredire’ il problema della congestione del Pronto Soccorso». «Resta la problematica della mancanza di personale con cui dovremo fare i conti". "Dobbiamo rendere le professioni sanitarie più appetibili, in un momento in cui in tanti sono in fuga, soprattutto dal Pronto Soccorso, per l’eccesso di responsabilità e l’alto livello usurante».

Per la realizzazione del nuovo temporaneo ospedale di comunità, la direzione della struttura sanitaria privata accreditata San Francesco ha messo a disposizione un’area di 1.190 metri quadrati, ristrutturata di recente, con ulteriori aree esterne quali parcheggio e giardino.

I 24 posti letto sono distribuiti in 13 stanza di degenza dotate di servizi igienici, di cui alcune con letto singolo e altre con la capienza massima di due o tre posti letto. Seguendo la logica della rete provinciale dell’offerta di cure intermedie, garantirà una risposta anche agli assistiti del Distretto di Lugo per un numero di 5 posti letto. La gestione è affidata al personale infermieristico dipendente dell’Ausl Romagna, mentre la responsabilità clinica è garantita dalla collaborazione dei medici di medicina generale e dei medici di continuità assistenziale.

L’attività specialistica poi è assicurata attraverso accessi programmati di medici ospedalieri e, in considerazione della collocazione all’interno della “San Francesco”, usufruirà delle discipline specialistiche già previste nel contratto di fornitura. «La struttura che si apre oggi – commenta Maria Laura Garofalo, amministratore delegato di Garofalo Health Care – è un esempio lungimirante di collaborazione pubblico-privato. Una cooperazione sinergica che ha consentito al sistema di essere rapido ed efficace rispetto alle esigenze del territorio in tema di cure intermedie. Il nostro intento è quello di proseguire in questa direzione, in stretta cooperazione con le istituzioni locali, per garantire una sanità d’eccellenza e in linea con le necessità assistenziali del territorio».

r.b.

 


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