Cronaca
Donazioni organi e tessuti: record in Romagna
Secondo i medici dell'Ausl anche il primo trimestre di quest'anno è in linea con il boom del 2022
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15 aprile 2023 - Donazioni organi e tessuti: in Romagna un 2022 da record. E’quanto emerge dai dati forniti dal Dr Andrea Nanni e dalla Dr.ssa Manila Prugnoli, rispettivamente Coordinatori Aziendali medico e infermieristico che evidenziano un andamento in costante miglioramento, tale da assegnare al territorio romagnolo un ruolo di primissimo piano a livello nazionale e regionale.
Lo sforzo organizzativo compiuto dalla Direzione Sanitaria Aziendale (referente Dr.ssa Elena Vetri) con notevole impegno di risorse e con l’istituzione di una rete di professionisti (medici e infermieri) dedicati, ha determinato un incremento di tutte le tipologie di donazioni.
Di particolare rilievo è il numero delle donazioni organi a cuore fermo, raddoppiato rispetto al 2021: si tratta di un percorso donativo estremamente complesso, tutt’ora realizzato solo in poche regioni italiane, ma che attualmente è già realizzato nei quattro principali ospedali della Romagna grazie al ruolo svolto dal Gruppo di rianimatori dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Cesena che ha garantito il supporto e le competenze necessarie alla sua realizzazione, oltre che a Cesena, anche negli Ospedali di Forlì Ravenna e Rimini, col decisivo supporto dei coordinamenti locali ospedalieri.
I donatori di organi sono passati 34 nel 2020, a 41 nel 2021, fino a 76 dello scorso anno.
I donatori di organi a cuore fermo solo passati da 5 a 10 e poi a 21; gli organi prelevati e trapiantati sono stati 80 nel 2020, 102 nel 2021 e 152 nel 2022;
Donatori soli tessuti: 4 nel 2020, 12 nel 2021, 13 nel 2022; infine, i donatori di sole cornee sono passati da 127 nel 2020 a 174 nel 2021 e 208 lo scorso anno.
“Confrontando i dati in rapporto alla popolazione residente”, commenta il Dr Nanni, “, siamo ormai ad oltre il doppio delle donazioni realizzate mediamente in Italia e l’andamento del primo trimestre del 2023 sembra confermare questi risultati. Ci conforta sapere di star fornendo un importante contributo all’abbattimento delle liste d’attesa, dando così nuova speranza a chi ha bisogno di un trapianto per tornare ad una vita normale”.
Lo sforzo organizzativo compiuto dalla Direzione Sanitaria Aziendale (referente Dr.ssa Elena Vetri) con notevole impegno di risorse e con l’istituzione di una rete di professionisti (medici e infermieri) dedicati, ha determinato un incremento di tutte le tipologie di donazioni.
Di particolare rilievo è il numero delle donazioni organi a cuore fermo, raddoppiato rispetto al 2021: si tratta di un percorso donativo estremamente complesso, tutt’ora realizzato solo in poche regioni italiane, ma che attualmente è già realizzato nei quattro principali ospedali della Romagna grazie al ruolo svolto dal Gruppo di rianimatori dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Cesena che ha garantito il supporto e le competenze necessarie alla sua realizzazione, oltre che a Cesena, anche negli Ospedali di Forlì Ravenna e Rimini, col decisivo supporto dei coordinamenti locali ospedalieri.
I donatori di organi sono passati 34 nel 2020, a 41 nel 2021, fino a 76 dello scorso anno.
I donatori di organi a cuore fermo solo passati da 5 a 10 e poi a 21; gli organi prelevati e trapiantati sono stati 80 nel 2020, 102 nel 2021 e 152 nel 2022;
Donatori soli tessuti: 4 nel 2020, 12 nel 2021, 13 nel 2022; infine, i donatori di sole cornee sono passati da 127 nel 2020 a 174 nel 2021 e 208 lo scorso anno.
“Confrontando i dati in rapporto alla popolazione residente”, commenta il Dr Nanni, “, siamo ormai ad oltre il doppio delle donazioni realizzate mediamente in Italia e l’andamento del primo trimestre del 2023 sembra confermare questi risultati. Ci conforta sapere di star fornendo un importante contributo all’abbattimento delle liste d’attesa, dando così nuova speranza a chi ha bisogno di un trapianto per tornare ad una vita normale”.
I dati documentano anche l’alto livello di diffusione della cultura del dono fra la popolazione residente, unitamente ad una coscienza sempre più diffusa, fra i cittadini romagnoli, di quanto sia importante un gesto di generosità e di attenzione verso chi si trova ad affrontare situazioni che mettono in pericolo la propria vita”.
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