"Violenze sulle donne nei campi di prigionia libici" | la CRONACA di RAVENNA

"Violenze sulle donne nei campi di prigionia libici"

La testimonianza di un medico impegnato nelle visite ai migranti: molti di questi profughi hanno la scabbia o la malaria

31 dicembre 2022 - Sono sbarcati i 113 migranti che si trovavano a bordo della Ocean Viking, la nave di Sos Méditerranée che li aveva raccolti da un gommone al largo della Libia.

Diversi di loro non sono in buone condizioni fisiche, facevano fatica a camminare. Erano tutti scalzi e come bagaglio una coperta dentro a un sacco azzurro. Tutte le operazioni si sono svolte con regolarità, sia quelle di attracco che quelle sanitarie e di polizia. Erano presenti il prefetto Castrese De Rosa, il sindaco Michele de Pascale, il questore Giuseppina Stellino, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i volontari di Caritas, Mistra Rc, Croce Rossa.

Un medico, in contatto con una collega imbarcata sulla Ocean Viking, ha raccontato che le donne hanno subito violenze mentre erano rinchiuse nei campi di prigionia in Libia. Una di loro, incinta, partorirà all'ospedale di Ravenna. In generale, molti di questi profughi hanno la scabbia o la malaria. I bambini piccoli sono denutriti.

Terminate le visite e i controlli di polizia, i migranti hanno raggiunto i luoghi di destinazione per l'accoglienza. 

A Ravenna ne rimarranno 6, oltre ai 28 minori temporaneamente ospitati dal Nuovo Villaggio del fanciullo.
“Le operazioni di sbarco stanno procedendo senza alcun problema. Il lavoro organizzativo messo in campo complessivamente è davvero straordinario, all’altezza dell’Emilia-Romagna, che si conferma ancora una volta terra di accoglienza e solidarietà- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Welfare, Igor Taruffi-. Grazie al lavoro condiviso di questi giorni fra il ministro Piantedosi, il prefetto De Rosa, il sindaco De Pascale e tutto il sistema regionale, dalla Protezione civile all’Azienda sanitaria. Viceversa, chi parla di porti chiusi dovrebbe venire a vedere da vicino queste persone, tra cui diversi bambini, scendere dall’Ocean.

A questo proposito, va detto che la scelta di mandare qui a Ravenna una nave che era nel Mediterraneo, e quindi costringerla a tanti giorni di navigazione in più per raggiungere questo porto, vuol dire di fatto tenerla distante da dove c’è bisogno, e impedirle di salvare altre vite. Una decisione, questa - concludono presidente e assessore - che per noi non è condivisibile”.


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