Cronaca
"Abbraccio a don Ugo, imprenditore degli ultimi"
Così Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) ricorda il sacerdote scomparso questa notte
![Abbraccio a don Ugo, imprenditore degli ultimi](/file/articoli/th/articoli_1208.jpg)
15 agosto 2020 - "Alla sua età era pienamente in salute, nel corpo e nella mente. Salvo un cuore debole in ogni senso, che in questi ultimi anni si è gonfiato e rigonfiato oltre misura di amaro e di lacrime (vere) per gli insulti subiti in virtù di una vita da imprenditore d'assalto della carità cristiana, condotta in prima linea sul rasoio degli incerti e delle batoste". Così Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, ricorda don Ugo.
"Sempre in divisa da prete, mai in giacca e cravatta, tra i soldati più deboli e indifesi. Esposto ad ogni genere di attacchi. Pochi giorni di sole, tanti temporali e rovesci.
Finché stanotte quel cuore gli ha detto che era ora di cambiar vita, basta coi tribunali degli uomini. Gli ultimi degli ultimi, i suoi 'affari', giunti prima di lui al tribunale della vita eterna, sono lì, schiera interminabile, ad applaudire don Ugo (sì, don Ugo, monsignore solo sulla carta) seduto non già tra gli imputati, ma alla destra del Giudice".
"Caro don Ugo, mio burbero e rude, ma sincero amico del cuore, ora è il mio, in debito di riconoscenza ed affetto, che spreme amarezza e lacrime. Lo solleva la certezza che stai meglio lì, che da lì puoi dirigerci e guidarci in sicurezza, al di là del bene e del male. Con l'abbraccio che Alvaro non ti ha mai dato. E tu prega perché succeda".
© copyright la Cronaca di Ravenna
"Sempre in divisa da prete, mai in giacca e cravatta, tra i soldati più deboli e indifesi. Esposto ad ogni genere di attacchi. Pochi giorni di sole, tanti temporali e rovesci.
Finché stanotte quel cuore gli ha detto che era ora di cambiar vita, basta coi tribunali degli uomini. Gli ultimi degli ultimi, i suoi 'affari', giunti prima di lui al tribunale della vita eterna, sono lì, schiera interminabile, ad applaudire don Ugo (sì, don Ugo, monsignore solo sulla carta) seduto non già tra gli imputati, ma alla destra del Giudice".
"Caro don Ugo, mio burbero e rude, ma sincero amico del cuore, ora è il mio, in debito di riconoscenza ed affetto, che spreme amarezza e lacrime. Lo solleva la certezza che stai meglio lì, che da lì puoi dirigerci e guidarci in sicurezza, al di là del bene e del male. Con l'abbraccio che Alvaro non ti ha mai dato. E tu prega perché succeda".
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