Cronaca
Imbrattamento delle sedi sindacali, individuati i presunti responsabili
I fatti sono avvenuti nella notte tra il 13 e il 14 ottobre. Grazie agli impianti di sorveglianza presenti nelle zone interessate, le indagini hanno portato a perquisizioni domiciliari utili agli investigatori della Questura e della Polizia Postale
Nelle scritte di colore rosso si accusavano i sindacati di “nazismo” perché schierati a sostegno della cosiddetta ‘dittatura sanitaria’ cioè l’insieme delle misure governative adottate per fronteggiare l’emergenza da Covid 19, e noncuranti dei diritti e delle libertà dei cittadini. Accanto alle scritte erano state ritrovate anche locandine in cui si personalizzava la campagna antisindacale contro i rispettivi segretari nazionali. La simbologia era chiaramente riconducibile all’area “NO VAX”.
Per compiere il raid sono state utilizzate alcune biciclette per raggiungere i singoli target precedentemente pianificati. Le azioni di imbrattamento sono state compiute utilizzando bombolette di vernice spray rossa. Perfetta l'organizzazione di squadra, con una divisione di compiti tra gli imbrattatori e il cosiddetto “palo”, erano tutti vestiti di scuro per rendere più difficoltoso il riconoscimento.
L’esito delle perquisizioni domiciliari delegate dall’autorità giudiziaria ha consentito agli investigatori della Questura, con la collaborazione della Polizia Postale, di acquisire diversi dispositivi informatici ritenuti di interesse per la prosecuzione delle indagini.
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