L'Ordine: "Il reintegro dei medici no vax non era così urgente" | la CRONACA di RAVENNA

L'Ordine: "Il reintegro dei medici no vax non era così urgente"

E la mascherina negli ospedali dovrebbe diventare un obbligo permanente

02 novembre 2022 - Il Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Ravenna è critico verso la decisione del governo di reintegrare i medici no vax.

"Commentando i recenti provvedimenti del Governo, sono necessarie due premesse: non dobbiamo, come sembra qualcuno stia facendo, dimenticare la gravissima crisi sanitaria che abbiamo attraversato e che, a tutt’oggi, nel nostro Paese ha causato 179.000 vittime e inoltre che precisi studi scientifici hanno dimostrato che con le prime varianti Alfa (inizio 2021) e Delta (fine 2021) il rischio di contagio per i non vaccinati era di 4/5 volte maggiore rispetto ai vaccinati" spiega una nota firmata dal Consiglio direttivo dell'Ordine.

Seconda premessa è che il virus "si è attenuato e che la situazione epidemiologica attuale è senz’altro meno grave rispetto allo scorso anno, anche se sono annunciate nuove varianti che si presenteranno insieme al virus influenzale generando una twindemia, e quindi le misure del recente passato possono essere attenuate; così era infatti previsto tra due mesi. Viene da chiedersi se il reintegro dei medici no vax fosse di un’urgenza tale da dover impegnare il Governo alla sua prima riunione e da essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale con tale rapidità in un giorno festivo".

Certamente l’impatto lavorativo sulla Sanità pubblica, "contrariamente a quanto affermato, è trascurabile (4000 medici sui circa 370.000 iscritti agli Ordini attualmente in attività), mentre è estremamente negativo l’impatto psicologico sulla larghissima maggioranza di medici che hanno fatto con sacrificio sempre il loro dovere e si sono vaccinati per garantire la salute propria e dei pazienti a loro affidati e per garantire la continuità del servizio".

Circa poi l’obbligo dell’utilizzo di mascherine nelle strutture sanitarie anche se il Ministro ha sostenuto di non avere mai ipotizzato personalmente di sospenderlo, "la prima intenzione del Governo era di una cessazione generalizzata dell’obbligo anche nelle strutture sanitarie; è stato prima il richiamo del Presidente Mattarella e di alcuni Governatori e poi le prese di posizione del mondo medico che hanno ottenuto di mantenere un obbligo che andrebbe reso permanente".


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