Lupi nella Bassa Romagna, cosa fare e cosa non fare se li incontriamo | la CRONACA di RAVENNA

Lupi nella Bassa Romagna, cosa fare e cosa non fare se li incontriamo

La loro presenza nella Bassa Romagna è stata discussa nel Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica. Sarà distribuito un “Vademecum informativo” (allegato) sui comportamenti da tenere per risolvere le difficoltà di convivenza

12 ottobre 2022 - Il problema della presenza dei lupi nell’area della Bassa Romagna, segnalato al prefetto Castrese De Rosa da vari sindaci del comprensorio, è stato discusso in una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

La convivenza con il lupo è possibile ed è già stata “sperimentata” nell’Appennino Romagnolo negli ultimi 20 anni e, da alcuni anni a questa parte, anche in altre aree di bassa pianura della Regione Emilia-Romagna come nel Parmense e nel Reggiano, dove il lupo è regolarmente presente dal 2018. 
Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza nei confronti della specie, ma i fatti hanno, in breve tempo, dimostrato che, adottando adeguati comportamenti, si riescono a risolvere tutte le difficoltà di convivenza.

Nel corso dell'incontro, è stato evidenziato che la presenza del lupo nel territorio della Bassa Romagna è dovuta a un aumento generalizzato della popolazione italiana di questa specie e alla conseguente espansione dell’areale di distribuzione.
L’abbondanza di prede (principalmente caprioli e cinghiali) in Appennino, unitamente allo spopolamento della montagna hanno determinato, negli ultimi 20 anni, un costante aumento del lupo sulle montagne e colline italiane, che lo ha portato a ricolonizzare anche l’intero arco alpino.
Negli ultimi anni, essendo la specie strettamente territoriale e non potendo vivere gli esemplari giovani nel territorio dei genitori, i lupi hanno cominciato a ripopolare anche la pianura Padana, al seguito dei caprioli e dei cinghiali, anch’essi discesi in pianura.
Hanno anche trovato un’altra preda, assolutamente nuova per la specie, cioè la nutria, il grosso roditore di origine americana che, nelle aree del Basso ferrarese, è divenuta la base della dieta del lupo.

È stato anche sottolineato che il lupo è una specie rigorosamente protetta, ai sensi di convenzioni internazionali, direttive europee e leggi nazionali e regionali. La regolazione della popolazione di questa specie, al vertice assoluto dell’ecosistema europeo, si attua attraverso la gestione della disponibilità di risorse alimentari, con cui tutti i predatori all’apice della catena trofica sono in ineluttabile equilibrio.

Il prefetto De Rosa, alla luce di quanto emerso nel corso della riunione, ha chiesto di avviare una capillare campagna informativa sui corretti comportamenti da tenere nelle aree in cui il lupo è presente. Per questo è stato predisposto un “Vademecum informativo” (allegato) redatto dall’Ente Parco Delta del Po e già utilizzato nella Bassa Ferrarese e in alcune zone del comune di Ravenna.
L’opuscolo, condiviso da tutti i partecipanti, sarà diffuso online e sarà anche stampato e distribuito dai Comuni del territorio della Bassa Romagna, come espressamente richiesto dal Prefetto.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco del Comune di Conselice, in rappresentanza dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, i vertici territoriali delle forze di Polizia, i Carabinieri Forestali, la Polizia provinciale e rappresentanti del Servizio Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna e dell’Ente Parco Delta del Po.

 

 

 

                                                    

VADEMECUM LUPI


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