«Io, candidata di servizio, ho espugnato la roccaforte rossa». INTERVISTA | la CRONACA di RAVENNA

«Io, candidata di servizio, ho espugnato la roccaforte rossa». INTERVISTA

Ritratto di Alice Buonguerrieri, tra Giorgia Meloni, il film "Il gladiatore" e tre studi legali

27 settembre 2022 - A espugnare la ‘roccaforte’ ravennate è la candidata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri, 44 anni, nata a Bagno di Romagna ma da vent’anni residente a Cesena, avvocata, titolare di tre studi legali. Per soli 49 punti è riuscita nell’impresa di battere la super favorita sfidante del Pd, Ouidad Bakkali, nel collegio uninominale di Ravenna. Una doppia soddisfazione se si considera che risulta eletta anche nel collegio plurinominale Romagna.

Buonguerrieri, cosa prova in quella che può essere definita una tornata elettorale da incorniciare?
«Una grande gioia, unitamente a una grande sorpresa. La vittoria nell’uninominale era inaspettata perché, come ho ripetuto più volte, la mia era più che altro una candidatura di ‘servizio’ contro l’imbattibile Bakkali. Inoltre, la campagna elettorale è stata complessa. Ma, alla fine, farcela in un baluardo storico rosso mi inorgoglisce ancora di più».

Qual è stato, a suo avviso, il segreto del vostro successo?
«Credo sia fortemente legato, anzitutto, alla serietà e alla coerenza di Giorgia Meloni che si è tradotto in un forte vento positivo anche a livello locale. Poi è contata una presenza costruttiva sul territorio che è piaciuta. Negli ultimi giorni avevamo capito che ce la potevamo fare perché i cittadini si avvicinavano sempre più, stanchi di certe logiche di partito».

Come nasce la sua passione per la politica e come si concilia con il suo lavoro di avvocata?
«Il bello della mia professione è che mi ha dato la libertà di potermi anche dedicare alla politica a cui mi sono avvicinata a soli vent’anni, aderendo al movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Nasco quindi con una propensione per la destra e ne sono orgogliosa. Nel 2004 mi sono candidata al consiglio comunale di Bagno di Romagna dove, nel 2009, mi sono proposta anche come sindaco. Poi ho girato il territorio, in particolare la provincia di Forlì e Cesena, diventando coordinatrice provinciale di Fratelli d’Italia».

Cosa cambierebbe in Romagna?
«Ciò che cambierei, purtroppo, è qualcosa che non riguarda solo questo territorio ma l’intero Paese perché ha a che fare con l’emergenza energetica e il ‘caro bollette’. Questa è la nuova pandemia, un’emergenza da affrontare subito, lavorando per esempio sulla produzione di energia pulita.
Dopodiché, come già evidenziato in campagna elettorale, bisogna darsi da fare per difendere le nostre specificità: il commercio, l’industria, il porto di Ravenna, l’interporto di Lugo, i due aeroporti. Servono poi una maggiore capacità infrastrutturale per essere più attraenti a livello turistico e commerciale, interventi su lavoro e imprese.
Siamo convinti che il reddito di cittadinanza vada abolito, lasciando ovviamente un aiuto per le famiglie più bisognose, per sostenere le imprese che creano posti di lavoro.
Anche la tassazione sul lavoro del 46% è un’emergenza, così come l’agricoltura, settore strategico in forte difficoltà».

Al contrario, cosa non cambierebbe della Romagna?
«La peculiarità principale di questa terra: i romagnoli stessi, cittadini e imprenditori, sempre molto operosi, in grado di fare la differenza anche laddove chi governa non è in grado di esprimere il meglio. Come dico sempre, in Romagna si vive bene nonostante il Pd».

Cosa vorrebbe che non c’è?
«Le infrastrutture perché, un po’ tutto, ruota attorno a quelle. Il turismo, sempre più mordi e fuggi, ha bisogno di spostamenti veloci. Anche il commercio ne gioverebbe enormemente. E poi c’è molto da fare se pensiamo al ‘colabrodo’ dell’E45, al fatto che per arrivare a Ravenna da Forlì ci sia ancora la via Ravegnana, alla mancanza di una doppia tratta ferroviaria tra Ravenna e Castelbolognese e al fatto che sia ancora necessario andare a Bologna per prendere un volo, piuttosto che orientarsi verso Forlì».

Passando a domande di carattere più personale, qual è il suo passatempo preferito?
«Adoro la natura e gli animali così, appena posso, pratico l’equitazione o mi concedo passeggiate nei boschi o sui monti, estraniandomi dalla vita di tutti i giorni. Non poteva essere diversamente per chi, come me, è nato a Bagno di Romagna, dove i nonni avevano un’impresa agricola».

Il suo libro preferito?
«Mi è piaciuto molto l’ultimo che ho letto di Giorgia Meloni, “Io sono Giorgia”. L’ho trovato realistico e non banale, pieno di contenuti che hanno aiutato a farla conoscere meglio. In generale, invece, ho una predilezione per i libri di storia».

Il suo film preferito?
«”Il gladiatore”, lo riguardo sempre molto volentieri. Ma adoro anche “Il signore degli anelli”».

La sua meta preferita per una vacanza?
«L’Italia che è tutta bella».

Il suo maggior pregio e il suo principale difetto?
«Mi reputo una persona seria e dotata di senso di responsabilità. Il difetto? Sono testarda e a volte bisognerebbe un po’ mollare ma non ci riesco».

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare e non ha fatto?
«No, sono molto fortunata. Faccio esattamente ciò che avrei voluto fare. Amo il mio lavoro e lo rifarei. Non sento di avere rinunciato a nulla».

Ha un motto tutto suo?
«Non proprio. Ma mi riconosco nel semplice: “Mai mollare”. Bisogna sempre inseguire i propri ideali e difendere i propri valori».
r.b.


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