Mimmo Paladino sul nuovo portale di San Francesco: “È ancora un work in progress” | la CRONACA di RAVENNA

Mimmo Paladino sul nuovo portale di San Francesco: “È ancora un work in progress”

Durante la serata del Festival Dante2021+1, l’artista ha offerto qualche anticipazione sull’opera, che sarà pronta non prima del 2023, finanziata da Confindustria Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

17 settembre 2022 - San Pietro, san Francesco e Dante faranno spicco sul nuovo portale della basilica di San Francesco, che come materiale principale avrà la terracotta e sarà pronto forse nel 2023. L’ha rivelato l’artista che lo sta creando, Mimmo Paladino, durante la penultima serata del Festival Dante2021+1, venerdì 16 in San Francesco.

Paladino, celebre e poliedrico esponente del movimento della Transavanguardia, in questo periodo sta terminando come regista la lavorazione del film Inferno, una sua personale interpretazione della cantica dantesca con un cast che comprende tra gli altri Toni e Peppe Servillo, Alessandro Haber, Nino D’Angelo, Laurie Anderson, Sergio Rubini e Rocco Papaleo, oltre a sua figlia Ginestra Paladino.

Proprio lei ha offerto una lettura viva e partecipe dell’inizio della Divina Commedia e dell’episodio di Paolo e Francesca durante l’incontro di venerdì, che si è aperto sulle note della Terza suite per violoncello solo di Bach interpretata da un solista di vaglia come Francesco Dillon, mentre sulla semicupola dell’abside si stagliavano immagini di lavori di Paladino; sono stati scelti tra quelli realizzati per l’edizione della Divina Commedia uscita per le edizioni Forma in occasione del settimo centenario, alla quale l’artista ha partecipato con cinquanta opere inedite.

A dialogare con Mimmo Paladino c’era il direttore artistico di Dante2021+1, Domenico De Martino, mentre tra il pubblico sedeva l’arcivescovo di Ravenna Lorenzo Ghizzoni, fondamentale parte in causa nel progetto del portale; alla fine sono brevemente intervenuti Ernesto Giuseppe Alfieri e Tomaso Tarozzi, rispettivamente presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e vicepresidente di Confindustria Romagna, che sostengono l'intervento nato per volontà della Fondazione.

Alfieri ha ricordato come Ravenna sia già custode di opere di Mimmo Paladino, il cavallo che campeggia davanti al Mar e altri lavori che fanno parte delle collezioni del Museo. Come ha rilevato Tarozzi, Paladino “aveva già un'anima a Ravenna”: secondo entrambi era quindi era il nome più indicato per la commissione del portale. Alfieri ha annunciato anche che la Fondazione vorrebbe coinvolgere l’artista in un nuovo progetto, rivolto ai giovani, che punterà sull’incentivazione e il rilancio del mosaico.

Dante, ha detto Domenico De Martino, è una presenza costante nella vita e nell’opera di Mimmo Paladino, il quale ha sottolineato come il Sommo poeta solleciti ancora la visionarietà di molti artisti.

Per quanto riguarda il portale, ha continuato Paladino, i temi saranno il Nuovo e il Vecchio Testamento, con le figure “molto esprimibili figurativamente, ma di cui non farò dei ritrattini”, di Dante stesso e dei santi Pietro e Francesco. L’artista ha proseguito chiarendo come non segua le tappe canoniche dal bozzetto alla realizzazione: “Faccio quello che serve quando serve”. E ha spiegato: “Per la scelta del materiale ho pensato a qualcosa che deve coesistere con lo spazio circostante e ho deciso di non usare soprattutto il bronzo, che avrei trovato un po’ retorico e arrogante, ma la terracotta, da terre di Faenza e di Firenze. Volevo arrivare a una sintesi formale dove anche il materiale avesse un significato”.

Il portale, come ha chiarito Paladino, “è ancora un work in progress: sposto, cambio”. È chiara quindi la scelta di non esporre durante l’incontro disegni preparatori o altro. Alla sollecitazione finale di Domenico De Martino, che ha espresso l’auspicio di una conclusione del lavoro nel 2023, l’artista non si è sottratto, ma ha cortesemente evitato di impegnarsi con una promessa.
Patrizia Luppi

 

 

 

 

 

 

 

 


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