Costerà 15 milioni demolire sul posto i relitti delle navi russe nei Piomboni | la CRONACA di RAVENNA

Costerà 15 milioni demolire sul posto i relitti delle navi russe nei Piomboni

L'Adsp punta ad aver pronto il progetto per fine anno e bandire la gara per lo smantellamento per inizio 2023

20 agosto 2022 - Progetto pronto entro l’anno – con l’autore scelto attraverso un apposito bando in scadenza ai primi di settembre – gara d’appalto per lo smantellamento da bandire con l’avvio del prossimo anno. E’ il cronoprogramma che si è data l’Adsp per rimuovere i tre mercantili da anni abbandonati nella pialassa Piomboni, poco distante da dove è stata rimossa la Berkan B.

Il progettista dovrà tener conto di alcune risultanze già emerse durante i sopralluoghi che l’Adsp ha svolto insieme al Rina: le tre navi non sono trainabili lontano dal luogo dove si trovano perché gli scafi non reggerebbero. Quindi, andranno demolite sul posto. 

C’è da dire che all’interno non custodiscono più liquami pericolosi in quanto vennero bonificate nel 2010 quando ancora si trovavano ormeggiate in Darsena di città. Le tre navi fluviali, allora di proprietà della russa Gazprom (V-Nicolaev, Vomvgaz e Orenburg) risalgono agli anni ’80, sono lunghe 110 metri e sono state costruite sulla base di un progetto unico. 

L’ultimo viaggio ufficiale risale al 2006: da Sebenico a Ravenna cariche di pietrame calcareo per la Fassa Bortolo. Iscritte al porto di San Pietroburgo e battenti bandiera di Malta, i tre mercantili vennero bloccati per via dei debiti accumulati dalla società armatrice e, in un primo tempo ormeggiate in Darsena e da lì spostate per il varo del nuovo ponte mobile. In quell’occasione venne eseguita la bonifica. Ormai da 12 anni si trovano nella pialassa Piomboni, in un’area destinata allo sviluppo portuale. Nonostante Capitaneria di porto e Adsp stiano ancora cercando di risalire alla proprietà delle navi visti i numerosi passaggi di mano e cambi di bandiera, l’arrivo di 2 milioni di euro dal ministero delle Infrastrutture nelle casse dell’ente di via Antico Squero, ha impresso un’accelerazione al piano di smantellamento.

Due milioni sono solo una minima parte del costo complessivo del ‘trasloco’ dei relitti, previsto in 15 milioni, ma intanto si procede con la progettazione e con la ricerca di finanziamenti, per bandire la gara per il sezionamento sul posto, come è stato fatto per la Berkan B. 


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