Da Rimini all'Italia la catena umana di Ferragosto contro la Bolkestein. Piedi in acqua e cuore in mano per la spiaggia made in Italy | la CRONACA di RAVENNA

Da Rimini all'Italia la catena umana di Ferragosto contro la Bolkestein. Piedi in acqua e cuore in mano per la spiaggia made in Italy

Lunedì 15 agosto alle 11. L'obbiettivo dei bagnini è condividere le ragioni della protesta con i turisti, che da sempre garantiscono la sussistenza di un'industria che ha la spiaggia quale volano più potente

13 agosto 2022 - “La nostra è una battaglia di tutti. In attesa che ne sia consapevole il prossimo Governo, vogliamo condividere le ragioni con i turisti che da sempre garantiscono la sussistenza di una industria turistica che ha la spiaggia quale volano più potente”.

Parte da qui Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, per presentare l’iniziativa di Ferragosto, alle 11, un flashmob che dal bagno 62 si irradierà su tutte le spiagge d’Italia.
“Vogliamo dire alla gente che il ruolo di usurpatori di un bene pubblico, disegnato da un manipolo di personaggi in cerca di una passerella, è una posizione totalmente sballata. Chi meglio dei turisti, di coloro che frequentano la spiaggia, può dire se questa immagine è reale? O piuttosto se il lavoro di decine di migliaia di imprese, faticoso e rischioso, non abbia garantito all’industria turistica che vale il 7% del Pil un elemento cardine per il suo successo?”.

Insieme a SIB Confcommercio Rimini, Confartigianato Imprese Demaniali punterà sui contenuti, lunedì 15 agosto, per avviare una campagna di sensibilizzazione sul ruolo degli operatori della spiaggia nella filiera turistica italiana.

“Vogliamo far capire alla gente – prosegue Vanni – qual è la posta in gioco, visto che la politica in ostaggio di tecnici con la benda agli occhi da una vita non riesce a determinare un equo affronto della famigerata Direttiva Bolkestein. Noi non siamo contro le evidenze pubbliche, ma per la tutela della peculiarità che porta oltre 50 milioni di presenze solo sulla costa romagnola. Vogliamo far capire che l’alternativa sarebbe consegnare un bene pubblico nelle mani di chi produce profitti sulla base dello standard e della spersonalizzazione. Quindi chiediamo di essere riconosciuti per il valore delle nostre imprese, che sia riconosciuto il legittimo affidamento di migliaia di famiglie che sulle leggi dello Stato hanno investito tutti i loro capitali e le loro energie per accrescere il valore delle imprese, esprimendo quella professionalità capace di creare un prodotto turistico di eccellenza”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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