Dopo lo stop del Covid, boom di matrimoni. Dall’1 gennaio al 30 giugno ne sono stati celebrati 167 | la CRONACA di RAVENNA

Dopo lo stop del Covid, boom di matrimoni. Dall’1 gennaio al 30 giugno ne sono stati celebrati 167

A pesare il poter festeggiare con parenti e amici e andare in viaggio di nozze verso le mete classiche. La location più gettonata è quella più economica (il salone del Municipio, costo da 20 a 150 euro), tra le più care il Museo d’Arte (da 610 a 732)

05 agosto 2022 - Come era facile prevedere, liberi dalle restrizioni imposte dal Covid-19 in questi ultimi due anni, i ravennati hanno ricominciato a sposarsi. Sono in tanti, infatti, ad aver rimandato la fatidica data per poter festeggiare insieme a parenti e amici.

Ma c’è dell’altro, nel senso che i numeri dei matrimoni celebrati sono decisamente superiori a quattro o cinque anni fa, quando il pensiero della pandemia era del tutto inimmaginabile. Motivo per cui si può parlare di un vero e proprio boom.

E ora un’occhiata ai dati forniti dagli uffici dello Stato Civile del Comune di Ravenna. Nei primi sei mesi di quest’anno, quindi dall’1 gennaio al 30 giugno, sono stati celebrati 167 matrimoni. Un numero che molto probabilmente supererà quello del 2021, quando si sono registrati 364 “sì”, soprattutto se si considera che l’inizio di quest’anno è stato ancora timido e che si profilano un’estate e un autunno “caldi” per le unioni.

A pesare potrebbe essere anche un altro fattore: la possibilità di programmare viaggi di nozze in quasi completa libertà verso le classiche mete Usa-Polinesia, Australia-Nuova Zelanda, oltre che europee (ndr, restano escluse, al momento, solo quelle asiatiche).

Forte il calo di matrimoni nel 2020, in piena pandemia: appena 264. Un dato certamente anomalo. Se si considera che i matrimoni sono stati 357 nel 2019, si può dunque dire di essere tornati al momento d’oro.
Andando indietro nel tempo, sorprende la minore propensione alle nozze: 348 nel 2018 e appena 312 nel 2017. Se il Covid ha dato uno stop a molti matrimoni, si può però dire che ora la voglia di ufficializzare un legame sia superiore al passato.

Quali sono le location più gettonate tra quelle messe a disposizione dal Comune di Ravenna? Sul gradino più alto del podio c’è inevitabilmente la sala pre-consiliare di Palazzo Merlato dove, nel 2021, si sono celebrate ben 349 matrimoni su 364.
Il salone del municipio è il più economico, in quanto il costo a carico degli sposi è di appena 20 euro per i residenti se il matrimonio viene celebrato dal lunedì al sabato mattina feriali, e di 150 euro per il sabato pomeriggio, la domenica e i giorni festivi.
Sei coppie si sono sposate al Museo Natura S. Alberto (al costo di 150 euro), quattro a Tamo (al costo di 350 euro), due al Mar (al costo di 732 per i giorni festivi e di 610 euro per i giorni feriali) e altrettante a Palazzo Rasponi (al costo di 600 euro), una alla biblioteca Classense (al costo di 488 euro per la Sala Muratori e di 610 per la Sala Dantesca).

Nel 2022, già 152 coppie si sono sposate alla sala pre-consiliare, sei a Tamo, quattro al Mar, tre alla biblioteca Classense, una a Palazzo Rasponi e al Museo Natura S. Alberto. C’è dunque una maggiore propensione, quest’anno, a concedersi una ‘cornice’ ancora più suggestiva. Fin qui i matrimoni civili.

Anche le chiese si sono riempite di sposi in questo 2022, ma è quasi impossibile avere numeri esatti a livello territoriale. Si può avere una stima approssimativa in base al numero di coppie che hanno partecipato ai corsi prematrimoniali.
«Questo è stato un anno di rinascita – afferma Edo Assirelli, direttore dell’Ufficio Famiglia della Diocesi –. Se continua così, è attendibile dire che tutti coloro che non si sono sposati fra il 2020 e 2021 lo faranno entro il 2022 e 2023. Già l’anno scorso, c’era maggiore speranza, ma poi le difficoltà non sono mancate.
Solo in questo nuovo anno c’è stata una vera ripresa di fiducia di poter realizzare le nozze con tutti i crismi, con la dovuta serenità, senza dover rinunciare a niente a causa della pandemia.
Quest’anno le coppie ai corsi prematrimoniali sono state 120, contro le 80 del 2020 e 2021, ma come anticipato molte coppie già in regola con i corsi poi non si sono sposate e hanno preferito aspettare.
Prima della pandemia, in media avevamo circa 100 coppie l’anno, con una tendenza a diminuire negli ultimi anni. Al momento, quindi, la ripresa dei matrimoni non è significativa in sé, ma frutto della situazione pandemica vissuta. Per avere un quadro più realistico della propensione a sposarsi, ci vorranno degli anni ancora».
r.b.

 

 

 

 


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