Cronaca
Romagna Acque, situazione idropotabile non critica
Il livello della diga è inferiore al 2021, ma molto superiore agli anni più difficili, come il 2017
In primo luogo - spiega Romagna Acque - si conferma che oggi nelle tre province romagnole la situazione della risorsa idropotabile non è critica, per quanto esistano zone che in prospettiva potrebbero registrare criticità importanti.
Una crisi dovuta principalmente al fatto che in Italia, nel 2022, è caduto complessivamente il 40% in meno di precipitazioni medie, e il mese di giugno in Romagna è il più basso dal 1974 ad oggi (da quando si registrano i dati).
La diga di Ridracoli registra al 21 luglio un livello di 23.2 milioni di metri cubi d'acqua (su un massimo possibile di 33 milioni). Un livello inferiore rispetto al 2021 (al 18 luglio era di 25 milioni 800 mila), ma molto maggiore rispetto ai più recenti anni critici: nel 2017 era di 20 milioni 700 mila. La soglia minima di prelievo (prevista attorno ai 5 milioni) è dunque ancora piuttosto lontana, e lascia abbastanza tranquilli anche rispetto alle richieste idropotabili della riviera durante l'estate, che mediamente incidono per circa 15-18 milioni nel periodo compreso fra giugno e settembre.
Il Ravennate è la zona in prospettiva più critica. Buona parte della risorsa utilizzata durante l'estate in quel territorio proviene infatti dai due potabilizzatori situati nei pressi della città, il NIP1 delle Bassette e il recente NIP2 della
Standiana.
Quest'ultimo, in particolare, riceve acqua dal Po tramite il Cer, Canale Emilia-Romagnolo: il cui utilizzo primario riguarda però l'agricoltura. Proprio la situazione siccitosa del Po (ben evidenziata dalla cabina di regia regionale) rischia di portare, nei prassi mi giorni, ad un possibile fermo dell'impianto ferrarese del Palantone, che fornisce l'acqua dal Po al Cer: in quel caso, anche l'impianto della Standiana non riceverebbe più acqua.
È importante dunque (e ci stiamo impegnando per questo) che il Cer mantenga - come da indicazione regionale - la produzione ai fini idropotabili in maniera prioritaria rispetto agli altri usi, cosi da garantire la risorsa necessaria al NIP2.
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