Economia
Slow Tourism, con la bici è meglio
Thomas Randi presenta i 'pacchetti' su due ruote dedicati alla scoperta della Romagna
01 luglio 2020 - Un modo nuovo per presentare ai turisti Ravenna e la Romagna: in bicicletta. Una modalità di fruizione che in altri paesi – soprattutto nell’Europa continentale – è già di massa, ma che nella penisola si sta affermando piano piano, anche grazie all’attività di singoli appassionati delle due ruote.
E’ proprio da questa passione che nasce, alcuni anni fa, il consorzio Slow Bike Tourism: lo presiede Thomas Randi, che pian piano semina la sua idea fra operatori del territorio, fino a dare vita ad una vera società multiservizi, capofila di una rete di imprese unite dallo stesso obiettivo comune. Ovvero proporre una serie articolata e affascinante di “pacchetti” in bicicletta, che offrono al turista modalità insolite di apprezzare la nostra terra: non solo le spiagge o la città d’arte, ma anche la campagna, le cantine, la collina, le zone umide del Parco del Delta. Il sito slowbiketourism.com, costantemente in progress, fornisce tutte le informazioni al riguardo
E dopo una serie di attività promozionali, e le prime avvisaglie nelle scorse estati, per Slow Bike Tourism il 2020 doveva essere l’anno del “lancio” definitivo, ma il Covid ci ha messo lo zampino. Eppure il presidente è ugualmente ottimista…
Randi, cosa si aspetta da questa estate?
Siamo partiti sostanzialmente nel 2018, quindi siamo giovani, è normale che ci sia ottimismo, nonostante la pandemia. In primavera avevamo avuto le prime richieste da parte di gruppi stranieri, dalla Francia, dalla Svezia: anche se poi queste vacanze sono saltate, erano già segnali incoraggianti, merito anche della nostra attività promozionale. E in questi mesi, dopo il lockdown, credo che gli italiani faranno turismo di prossimità: mi aspetto che molti possano apprezzare questa offerta e vengano a conoscere il nostro territorio, in attesa che ritornino gli stranieri.
Ha parlato di promozione. Come vi muovete?
Intanto abbiamo aderito a Destinazione Romagna e al consorzio Terra Bici. Siamo stati a fare serate di promozione con l’APT regionale, abbiamo partecipato al TTG, puntando sull’incoming. L’obiettivo è portare gente sul territorio, ed è l’aspetto più difficile. Devi riuscire a raggiungere canali di vendita oltreconfine, e non è facile. Ma stiamo crescendo piano piano: ora stiamo sviluppando anche una specifica rete commerciale, e in tanti cominciano ad apprezzare.
Come funziona, operativamente, la vostra rete?
E’ composta da attività ricettive di vario genere, sparse per varie parti del nostro territorio: dai campeggi sulla costa a diversi hotel, dai bed & breakfast in collina a varie cantine sparse per le nostre campagne, che offrono anche degustazioni. E poi ci sono le attività di servizio: innanzitutto il noleggio bici, ma anche una tipografia che ci stampa le mappe, un’agenzia viaggi che fornisce la parte organizzativa, una ditta di pullman col carrello bici… Insomma, davvero un sistema di rete che offre pacchetti turistici completi, per chi vuole spostarsi in bicicletta.
Ma le bici sono vostre, o il turista può portarle con sé?
Entrambe le cose. Le bici le forniamo noi, con un sistema ormai rodato di punti di consegna in varie zone, per cui il turista le prende dove gli è più comodo e poi può lasciarle anche a un punto di consegna a molti chilometri di distanza (diversi dei quali sono vicini alle stazioni ferroviarie). Ma il turista può venire anche con la propria bici, i pacchetti sono ugualmente validi: e abbiamo una collaborazione anche con le Ferrovie dello Stato per l’eventuale trasporto delle bici. L’importante, nell’una o nell’altra maniera, è che si faccia strada la logica del turismo sostenibile.
© copyright la Cronaca di Ravenna
E’ proprio da questa passione che nasce, alcuni anni fa, il consorzio Slow Bike Tourism: lo presiede Thomas Randi, che pian piano semina la sua idea fra operatori del territorio, fino a dare vita ad una vera società multiservizi, capofila di una rete di imprese unite dallo stesso obiettivo comune. Ovvero proporre una serie articolata e affascinante di “pacchetti” in bicicletta, che offrono al turista modalità insolite di apprezzare la nostra terra: non solo le spiagge o la città d’arte, ma anche la campagna, le cantine, la collina, le zone umide del Parco del Delta. Il sito slowbiketourism.com, costantemente in progress, fornisce tutte le informazioni al riguardo
E dopo una serie di attività promozionali, e le prime avvisaglie nelle scorse estati, per Slow Bike Tourism il 2020 doveva essere l’anno del “lancio” definitivo, ma il Covid ci ha messo lo zampino. Eppure il presidente è ugualmente ottimista…
Randi, cosa si aspetta da questa estate?
Siamo partiti sostanzialmente nel 2018, quindi siamo giovani, è normale che ci sia ottimismo, nonostante la pandemia. In primavera avevamo avuto le prime richieste da parte di gruppi stranieri, dalla Francia, dalla Svezia: anche se poi queste vacanze sono saltate, erano già segnali incoraggianti, merito anche della nostra attività promozionale. E in questi mesi, dopo il lockdown, credo che gli italiani faranno turismo di prossimità: mi aspetto che molti possano apprezzare questa offerta e vengano a conoscere il nostro territorio, in attesa che ritornino gli stranieri.
Ha parlato di promozione. Come vi muovete?
Intanto abbiamo aderito a Destinazione Romagna e al consorzio Terra Bici. Siamo stati a fare serate di promozione con l’APT regionale, abbiamo partecipato al TTG, puntando sull’incoming. L’obiettivo è portare gente sul territorio, ed è l’aspetto più difficile. Devi riuscire a raggiungere canali di vendita oltreconfine, e non è facile. Ma stiamo crescendo piano piano: ora stiamo sviluppando anche una specifica rete commerciale, e in tanti cominciano ad apprezzare.
Come funziona, operativamente, la vostra rete?
E’ composta da attività ricettive di vario genere, sparse per varie parti del nostro territorio: dai campeggi sulla costa a diversi hotel, dai bed & breakfast in collina a varie cantine sparse per le nostre campagne, che offrono anche degustazioni. E poi ci sono le attività di servizio: innanzitutto il noleggio bici, ma anche una tipografia che ci stampa le mappe, un’agenzia viaggi che fornisce la parte organizzativa, una ditta di pullman col carrello bici… Insomma, davvero un sistema di rete che offre pacchetti turistici completi, per chi vuole spostarsi in bicicletta.
Ma le bici sono vostre, o il turista può portarle con sé?
Entrambe le cose. Le bici le forniamo noi, con un sistema ormai rodato di punti di consegna in varie zone, per cui il turista le prende dove gli è più comodo e poi può lasciarle anche a un punto di consegna a molti chilometri di distanza (diversi dei quali sono vicini alle stazioni ferroviarie). Ma il turista può venire anche con la propria bici, i pacchetti sono ugualmente validi: e abbiamo una collaborazione anche con le Ferrovie dello Stato per l’eventuale trasporto delle bici. L’importante, nell’una o nell’altra maniera, è che si faccia strada la logica del turismo sostenibile.
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