Politica
Verlicchi (La Pigna): "La mostra su Dante un vero e proprio flop"
La candidata sindaco critica la gestione della cultura e sottolinea lo scarso numero di visitatori all'esposizione 'Le arti al tempo dell'esilio': "2.867 contro i 40mila della mostra al San Domenico di Forlì"
28 luglio 2021 - "La cultura è inequivocabilmente uno dei pilastri del regime asfissiante del Partito Democratico a carico di Ravenna. La gestione totalmente scriteriata del duo de Pascale-Signorino ha prodotto effetti negativi sin da primissimi giorni dopo l’inserimento dello stesso de Pascale, culminata in una terrificante serie di veri e propri fallimenti. L’ultimo, ma solo in ordine cronologico, è la gestione degli eventi per il settimo centenario della morto di Dante Alighieri", lo afferma Veronica Verlicchi, candidata sindaco per l'Alleanza civica La Pigna.
"All’interno dello scarno cartellone messo faticosamente in piedi dal solito duo de Pascale-Signorino, uno degli eventi più importanti - aggiunge Verlicchi - doveva essere la mostra intitolata “Le arti al tempo dell'esilio". In realtà un vero e proprio flop, peraltro annunciato.
In 65 giorni di apertura al pubblico, dall’'8 maggio all’11 luglio, i paganti sono stati solo 2.867 di cui solo 521 a biglietto intero. I restanti 2.346 sono tutti biglietti ridotti.
Ben pochissima cosa, anzi datindi cui vergognarsi, se rapportati agli oltre 40.000 visitatori della mostra di Forli su "Dante. La visione dell'arte" aperta dal 30 aprile al giorno 11 luglio.
L'incasso totale dei biglietti venduti è stato di appena 22.000 euro di cui 11.000, in virtù dell’accordo fermamente voluto da de Pascale, vanno nelle tasche della Fondazione RavennAntica".
"Eppure de Pascale, in occasione dell'inaugurazione della mostra dantesca, aveva dichiarato: 'Oggi inauguriamo uno degli eventi espositivi più prestigiosi della nostra città, ma anche più prestigiosi del nostro Paese riguardo alle celebrazioni dantesche'. Evidentemente i turisti e i ravennati lo hanno clamorosamente smentito: non la pensano come lui".
"Che il programma dantesco per le celebrazioni dei 700 anni della morte del Sommo Poeta, fosse davvero di scarsa qualità e quindi di scarsa attrattiva per cittadini e turisti, lo avevamo detto sin da subito. Era, purtroppo, fin troppo evidente.
La gestione della cultura a Ravenna dovrà essere completamente reimpostata al fine di rivitalizzare il tessuto culturale ravennate accendendo nuove e importanti opportunità con beneficio anche sulla nostra economia cittadina", conclude Verlicchi.
© copyright la Cronaca di Ravenna
"All’interno dello scarno cartellone messo faticosamente in piedi dal solito duo de Pascale-Signorino, uno degli eventi più importanti - aggiunge Verlicchi - doveva essere la mostra intitolata “Le arti al tempo dell'esilio". In realtà un vero e proprio flop, peraltro annunciato.
In 65 giorni di apertura al pubblico, dall’'8 maggio all’11 luglio, i paganti sono stati solo 2.867 di cui solo 521 a biglietto intero. I restanti 2.346 sono tutti biglietti ridotti.
Ben pochissima cosa, anzi datindi cui vergognarsi, se rapportati agli oltre 40.000 visitatori della mostra di Forli su "Dante. La visione dell'arte" aperta dal 30 aprile al giorno 11 luglio.
L'incasso totale dei biglietti venduti è stato di appena 22.000 euro di cui 11.000, in virtù dell’accordo fermamente voluto da de Pascale, vanno nelle tasche della Fondazione RavennAntica".
"Eppure de Pascale, in occasione dell'inaugurazione della mostra dantesca, aveva dichiarato: 'Oggi inauguriamo uno degli eventi espositivi più prestigiosi della nostra città, ma anche più prestigiosi del nostro Paese riguardo alle celebrazioni dantesche'. Evidentemente i turisti e i ravennati lo hanno clamorosamente smentito: non la pensano come lui".
"Che il programma dantesco per le celebrazioni dei 700 anni della morte del Sommo Poeta, fosse davvero di scarsa qualità e quindi di scarsa attrattiva per cittadini e turisti, lo avevamo detto sin da subito. Era, purtroppo, fin troppo evidente.
La gestione della cultura a Ravenna dovrà essere completamente reimpostata al fine di rivitalizzare il tessuto culturale ravennate accendendo nuove e importanti opportunità con beneficio anche sulla nostra economia cittadina", conclude Verlicchi.
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