Politica
Legambiente: "La Regione è contraria al pozzo estrattivo al largo di Comacchio"
Gli ambientalisti soddisfatti per il finanziamento pubblico al progetto Agnes, no alla cattura della CO2
21 giugno 2021 - "Finalmente buone notizie per il futuro energetico della regione. Infatti, intanto che in Senato si approva un emendamento per destinare risorse del PNRR a progetti finalizzati alla riconversione del settore oil&gas in Emilia-Romagna, la Regione si esprime contraria alla possibilità che venga realizzato un nuovo pozzo estrattivo nel tratto di mare davanti all'area del Delta del Po nella concessione Teodorico, che ha però già ricevuto il via libero dal Mite". A sostenerlo è Legambiente regionale.
"Stop a nuove trivellazioni e ampio slancio a progetti innovativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa è la strada maestra per intraprendere con decisione la transizione ecologica"- commenta Legambiente.
L'emendamento è stato approvato prevedendo 70 milioni di euro per progetti con le rinnovabili su 700 milioni attualmente stanziati per vari settori. "Risorse lontane da quanto prevedeva in origine l'emendamento e da quanto sarebbe effettivamente necessario, ma un segnale importante della direzione da intraprendere".
"Un segnale importante della strada da intraprendere. Una strada che richiede però di maggiori risorse e attenzione politica. Bene infatti che alcune piattaforme non più attive saranno integrate nella produzione di energia elettrica rinnovabile e idrogeno verde, ma non dimentichiamoci che nei nostri mari rimangono comunque impianti estrattivi non più attivi, da dismettere e bonificare", continua l'associazione.
Secondo Legambiente rimane però importante fare attenzione agli stanziamenti futuri: "il progetto di Carbon Capture di Eni è ancora alle porte e le recenti dichiarazioni della società parlano dell'inizio dei lavori per un primo prototipo a settembre 2021. Come già detto più volte, non un soldo pubblico a questo progetto che non riteniamo essere strategico, ma si prosegua invece con decisione verso la riconversione del settore direttamente verso le rinnovabili", conclude Legambiente.
© copyright la Cronaca di Ravenna
"Stop a nuove trivellazioni e ampio slancio a progetti innovativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa è la strada maestra per intraprendere con decisione la transizione ecologica"- commenta Legambiente.
L'emendamento è stato approvato prevedendo 70 milioni di euro per progetti con le rinnovabili su 700 milioni attualmente stanziati per vari settori. "Risorse lontane da quanto prevedeva in origine l'emendamento e da quanto sarebbe effettivamente necessario, ma un segnale importante della direzione da intraprendere".
"Un segnale importante della strada da intraprendere. Una strada che richiede però di maggiori risorse e attenzione politica. Bene infatti che alcune piattaforme non più attive saranno integrate nella produzione di energia elettrica rinnovabile e idrogeno verde, ma non dimentichiamoci che nei nostri mari rimangono comunque impianti estrattivi non più attivi, da dismettere e bonificare", continua l'associazione.
Secondo Legambiente rimane però importante fare attenzione agli stanziamenti futuri: "il progetto di Carbon Capture di Eni è ancora alle porte e le recenti dichiarazioni della società parlano dell'inizio dei lavori per un primo prototipo a settembre 2021. Come già detto più volte, non un soldo pubblico a questo progetto che non riteniamo essere strategico, ma si prosegua invece con decisione verso la riconversione del settore direttamente verso le rinnovabili", conclude Legambiente.
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